Mia madre ha grandi problemi,ma non lo sa…

    DOMANDA

    Salve dott.ssa Sonia.Voglio parlarle di mia madre,cioè del problema purtroppo che lei è per sè stessa e noi nella nostra famiglia di 4 persone. E’ una donna di quasi 56 anni con disturbi psicologici particolari, ossia: vede il male in quasi ogni persona che conosce,anche nei suoi 2 unici amici di famiglia che conosciamo da molti anni, ovvero una coppia sposata, e ancora nelle domestiche che lavorano da noi. Rischia di affogarsi ogni tanto mentre mangia, con noi presenti, urla nel nostro palazzo disturbando i condomini e sbatte quasi sempre le porte di casa. E’ fanatica religiosa cattolica. Parla troppo e ascolta poco, fa sempre gli stessi errori e non si corregge proprio, ci disturba quando dormiamo a prima mattina, a volte, per parlarci di qualche suo problema, a me e mio padre, insomma non ha rispetto di noi, e mi dice sempre le stesse cose, critiche verso mio padre, poichè ha rancori profondi verso di lui come divorziata. Se poi noi la critichiamo, lei se ne esce con la solita domanda: chec’è? Ma che ho fatto? non rendendosi conto di sè stessa. Se succede uno scontro, tra lei e mio padre, lei và in una piccola crisi ripetendo “all’infinito” i suoi punti di vista che dovrebbero giustificarla. Sa solo vedere i suoi lati positivi e non comprende affatto di avere grossi problemi, nonostante continuamente noi tutti e 3 cerchiamo di evidenziarglielo.Ci siamo rivolti ad uno psichiatra che ha alcune conoscenze su di lei, ma nessun aiuto ha saputo darci.Come possiamo dunque aiutarla/aiutarci?
    Grazie in anticipo,buona giornata.

    RISPOSTA

    Gent.le lettore,
    le problematiche di cui sua mamma soffre e di cui lei mi parla mi fanno pensare che in fondo sua madre sia sempre stata una persona con delle “particolarità”, per così dire; immagino che i suoi comportamenti si siano amplificati negli ultimi anni, vuoi per l’età, vuoi per le vicende cui la vita l’ha sottoposta. È molto difficile capire le proprie difficoltà, ancora di più superarle; spesso non si accettano critiche o consigli dai propri cari perché ci si sente giudicati e il legame è troppo coinvolgente. Sicuramente sua madre avrebbe bisogno di un aiuto esterno, qualcuno che le faccia vedere la realtà da un altro punto di vista, che la aiuti a superare le sue ossessioni e fobie; tutto questo è però molto difficile quando l’altro non accetta l’aiuto di nessuno, rimbalzando, anzi, le accuse di avere dei problemi. Mi ha scritto che avete già tentato la strada di consultare uno psichiatra, senza successo; molto probabilmente sua madre avrebbe bisogno di un aiuto anche famacologico, per sedare gli stati ansiosi. Avete provato a farle capire tutti insieme, parlandone a tavolino, delle difficoltà che voi state vivendo di riflesso e del fatto che, proprio perché le volete bene, vorreste che fosse più serena? Forse una carta vincente per convincerla a farsi aiutare potrebbe essere proprio puntare sull’amore che avete per lei, senza accusarla di nulla; un passo così potrebbe essere fatto dalla persona a lei più fidata in famiglia, qualcuno che la sappia prendere e capire più degli altri e possa fare da tramite. Se tutto ciò in famiglia non è possibile, perché non chiedere l’aiuto di una persona a voi vicina ma non un parente, in grado di convincerla? Ad esempio qualcuno fra gli amici o della cerchia cattolica di cui sua madre fa parte. Purtroppo il sostegno psicologico e psichiatrico non può essere utile laddove non vi sia presa di coscienza del proprio disagio e volontà a mettersi in gioco. In questi casi diventa fondamentale il ruolo di chi sta vicino, che finga da specchio per i propri comportamenti.
    Con i miei migliori auguri.

    Sonia Piana

    Sonia Piana

    SPECIALISTA IN TERAPIA FAMILIARE. Psicologa e psicoterapeuta presso la residenza sanitaria assistenziale San Giacomo di Torino. Nata a Torino nel 1977, si è laureata in psicologia clinica e si è specializzata in psicoterapia sistemica relazionale. È consulente-formatrice in alcune cooperative del Piemonte, soprattutto per tematiche sull’handicap e sul lavoro di equipe nei contesti sociali. I […]
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