microcalcificazioni al seno e mammotome

    Pubblicato il: 17 Marzo 2010 Aggiornato il: 17 Marzo 2010

    DOMANDA

    Egregio dottor Veronesi,
    sono una signora di 65 anni. In seguito ad una mammografia ed ecografia mammaria, sono state riscontrate delle microcalcificazioni al seno di cui tre ravvicinate e tondeggianti alla distanza di circa un centimetro l’una dall’altra. Il medico mi ha consigliato un indagine di approfondimento attraverso il mammotome. Mi chiedo se il risultato di questo strumento diagnostico possa garantire risultati certi. Dovrei forse aspettare ulteriori 6 mesi per vedere l’evolversi delle calcificazioni o effettuare il mammotome?

    p.s.
    Per la precisione nella mia famiglia non è mai stato trovato alcun tumore al seno.

    Grazie

    Saluti

    RISPOSTA

    Cara Lettrice, Il Mammotome (o mammotom) è uno strumento diagnostico che utilizza una sonda assistita da un computer per effettuare biopsie di lesioni non palpabili della mammella]
    È una tecnica di chirurgia mininvasiva e può essere effettuata ambulatorialmente. Il prelievo di tessuto viene effettuato mediante guida ecografica, radiografica, o con l’utilizzo della risonanza magnetica.
    Il Mammotome preleva solo una piccola quantità di tessuto sano e non richiede successiva sutura in quanto l’incisione attraverso cui viene fatta passare la sonda è di dimensioni molto ridotte.
    Ma come funziona questa attrezzatura? Il prelievo di tessuti con il Mammotome viene prescritto solo dopo una mammografia (se è necessario, integrata da un’ecografia) che segnala la presenza di una lesione sospetta, da sottoporre all’esame dell’anatomopatologo, come è avvenuto nel suo caso. Sempre nel suo caso il prelievo è una garanzia maggiore di sicurezza e deve tranquillizzarla perchè le microcalcificazioni sono di solito assolutamente benigne. Quindi sia serena e un affettuoso augurio
    Umberto Veronesi