microcitemia

    Pubblicato il: 3 Marzo 2012 Aggiornato il: 3 Marzo 2012

    DOMANDA

    Egregio dottore, le scrivo a proposito di mia madre che ha 83 anni ed è portatrice sana di anemia mediterranea; da qualche tempo si sente fiacca e dalle analisi del sangue risulta:
    rbc 5.78
    hgb 12.2
    htc 40.2
    mcv 69.6
    mch 21.1
    mchc 30.3
    rdw-sd 39.0
    rdw 15.7
    plt 188
    wbc 4.42
    neut 49.7
    lymph 35.5
    monociti 10.2
    ves 38
    FERRO 59
    Potrebbe assumere del ferro e se sì, in quale forma?
    Le preciso che mia madre assume giornalmente acido folico 5mg x il controllo dell’omocisteina.
    Anche io sono portatrice sana di microcitemia e spesso sono fiacca; il ferro non è controindicato?
    La ringrazio e la saluto.

    RISPOSTA

    Gli esami di sua madre mostrano un livello di emoglobina nella norma, e quindi la sua stanchezza non è ascrivibile ad un quadro di anemia. L’assunzione di acido folico nei soggetti con anemia mediterranea (microcitemia) è sempre consigliato, anche in assenza di iperomocisteinemia. I livelli di ferro sierico di sua madre sono nei limiti della norma, mentre non ha eseguito l’esame della ferritinemia e della transferrinemia, che sono indispensabili per verificare l’eventale deplezione di ferro dall’organismo e quindi la necessità di una supplementazione. Il ferro assunto per via orale è comunque assorbito in scarsa misura e spesso si associa a sintomi gastrointestinali. Pertanto la sua assunzione è indicata solo qualora ne sia verificata la necessità, in particolare dopo la menopausa.

    Francesco Onida

    Francesco Onida

    Professore Associato in malattie del sangue nel Dipartimento di Oncologia e Emato- Oncologia dell’Università Statale di Milano, lavora presso la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, dove è responsabile del Centro Trapianti di Midollo Osseo. Laureatosi in medicina e chirurgia nel 1995, si è poi specializzato in Ematologia nel 1999. Rientrato in Italia […]
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