Microfrattura intrasponginosa

    Pubblicato il: 25 Giugno 2013 Aggiornato il: 25 Giugno 2013

    DOMANDA

    Gentilissimo Dott. Rossetti,
    Le scrivo perche’ alcune settimane fa’ mia cognata, dopo anni che non praticava alcuna attivita’ sportiva, ha deciso di mettersi a correre e dopo alcuni giorni ha accusato un dolore al ginocchio sinistro che e’ diventato sempre piu’ forte al punto di costringerla ad andare al pronto soccorso dove le hanno fatto una RM con il seguente risultato:
    L’ esame non dimostra lesioni dei menischi,dei legamenti crociati e dei legamenti collaterali.La rotula e’ in asse, senza lesioni condrali.A livello dell’emipiatto tibiale interno si segnala microfrattura intraspongiosa di tipo verosimilmente occulta, parallela alla corticale,circondata da fenomeni di edema midollare(frattura da stress).
    Adesso si muove praticamente con una stampella e un tutore, le hanno consigliato comunque una visita ortopedica. Secondo Lei per la sua esprienza in materia rischia un intervento chirurgico oppure l’ entità del problema è tale da risolverlo con metodi meno invasivi e comunque risolutivi ?
    La ringrazio anticipatamente per la sua cortese attenzione e le porgo i miei piu’ cordiali saluti
    Angela

    RISPOSTA

    La paziente non rischia nessun trattamento di tipo invasivo. E’ necessario valutare con attenzione la RMN ed iniziare un trattamento che è esclusivamente riabilittivo e fisioterapico. Necessita di magnetoterapia in quantità, terapia fisica antiinfiammatoria e analgesica.
    La cosa più importante è che la deambulazione sia corretta è l’appoggio omogeneo. Il riabilitatore è fondamentale.
    Si può aggiungere un ciclo di infiltrazioni di P.R.P.(gel piastrinico) che dal punto di vista analgesico sonop estremamente funzionali.