DOMANDA
Gentile dr.ssa abbiamo un ragazzo di 15 che, terminata la terza media, ha deciso di iscriversi al liceo classico anche se gli era stato consigliato dai prof il liceo delle risorse umane. Lo abbiamo assecondato ed è stato promosso al secondo con quasi la media del 7, anche se aiutato nello studio dalla mamma. Non avendo legato con i compagni di classe (solo 7 maschi) ci ha chiesto di cambiare istituto e la scelta è caduta su un liceo molto ben strutturato. Purtroppo a due mesi dall’inizio dell’anno ci ha chiesto di cambiare completamente indirizzo perché ha avuto un tracollo nello studio nonostante si impegni abbastanza. Tenga presente che la nuova classe lo ha accolto magnificamente. La scelta è un istituto alberghiero. Ci dice che ha fallito e che vuole più serenità a casa. Noi forse lo abbiamo tenuto sotto pressione, ma non vuole sentire ragione anche se pure i prof dell’alberghiero lo hanno sconsigliato dal cambiare. Siamo disperati e non sappiamo cosa fare. Assecondarlo? Il tempo stringe…. ci aiuti grazie
RISPOSTA
Cari genitori disperati,
capisco la vostra preoccupazione e la vostra meraviglia di fronte a un figlio che, nonostante vada bene, vuole cambiare continuamente scuola.
Penso pure però che il problema non sia la scuola, che sembra essere soltanto il canale attraverso cui questo ragazzo vi sta comunicando un disagio o comunque qualcosa che non funziona.
Occorrerebbe raccogliere molti elementi per capire cosa leva la serenità a vostro figlio, serenità che lui crede infatti di assicurarsi in famiglia scegliendo un corso di studi più leggero.
A distanza non è possibile analizzare e comprendere la situazione e cosa vi sia dietro questo disorientamento del ragazzo. Forse ha sentito troppe elevate le vostre aspettative, troppa pressione da parte della madre nell’aiutarlo a studiare (in realtà a questa età dovrebbero sbrigarsela autonomamente) o altro ancora che non posso sapere, ma sarebbe utile conoscere.
Detto questo, capisco anche l’urgenza e perciò la cosa che mi sento di consigliarvi è di consultare uno psicologo che possa aiutarvi a fare luce. Dite a vostro figlio che avete deciso di chiedere un piccolo aiuto a un esperto perché possiate tutti capire ed avere le giuste indicazioni perché possiate stare più tranquilli e più sereni anche relativamente alle sue decisioni scolastiche. Magari all’inizio potrà dirvi che non c’e alcuna necessità, che non c’entra nulla lo psicologo. Voi però fatevi vedere pacati ma decisi, rispondendo che, per una volta, lo ritenete importante andare e si andrà. Vedrete che, passato il primo impatto, il ragazzo sarà contento e sollevato.
Insomma, vostro figlio vi sta mandando un messaggio e occorre che qualcuno (che conosce quella lingua) traduca i contenuti di questo messaggio.
Non c’e altra strada, se non volete “girare in tondo”. Solo così di un vincolo (la problematica relativa alla scelta scolastica del ragazzo) ne farete una risorsa (crescita e più serenità per tutti voi).
Un augurio per tutto
Rosanna Schiralli