DOMANDA
Buon giorno dottoressa, Le scrivo per chiedere un consiglio perché non so proprio come comportarmi. Mio figlio frequenta la terza superiore di un istituto tecnico, scuola difficile ma che ha scelto lui. L’anno scorso, finito il biennio, lo avevamo messo di fronte alla decisione di continuare o di cambiare scuola se lo avesse voluto (non lo vedevo convinto infatti). Lui ha deciso di continuare ed ora dopo solo 1mese e mezzo mi dice di voler cambiare scuola perché quello che sta facendo non gli piace. Dice di voler cambiare ma in realtà non sa neanche lui cosa fare, non sa cosa vuole fare da grande, non ha inclinazioni particolari per la manualità, sta sempre x i fatti suoi, è svogliato, non dimostra insomma il minimo interesse per niente che non siano i suoi amici, internet, musica. Le chiedo, è giusto appoggiarlo o dovremo imporci perché almeno provi a portare a termine la terza classe? Il mio dubbio nasce proprio dal fatto che comunque non ha mai mostrato un forte interesse nel voler fare qualcos’altro… Anzi si è sempre sottratto a varie responsabilità.. Quando qualcosa non gli piace lui molla.. Avrà cambiato 10 sport, i professori lo descrivono come insofferente alle responsabilità.. Insomma non so proprio cosa fare. Ho paura che assecondandolo lui pensi che tutto si può fare nella vita senza un minimo di sacrificio.. Dall’altra parte non vorrei che lui facesse una scuola e poi un lavoro che non gli piace! Aspetto un consiglio e La ringrazio in anticipo!!
RISPOSTA
Cara signora,
da quanto mi scrive credo proprio che suo figlio stia gran bene. Mi spiego: si ha l’impressione che questo ragazzo abbia “capito” che è possibile coltivare la vita del far nulla, o meglio, di dedicarsi soltanto agli amici, alla musica e a qualche passatempo. Un bel gran colpo di fortuna! Ha bandito ogni fatica, ogni responsabilità, ogni sforzo: una vera e propria vita da.Re!
Cosa fare? Se lo vuole salvare dal diventare un servo per tutto il resto della vita (si, perché se non si studia e non si lavora, presto o tardi si diventa servi semplicemente perché non si ha alcuna voce in capitolo) inizi fin da oggi a togliergli ogni forma di sostentamento. Non studi? Niente soldi. Insofferente alle responsabilità? Niente motorino. Nessun sacrificio? Via Internet.
Se continua ad accontentarlo in tutto, crederà di essere onnipotente, ma in realtà sarà solo impotente.
Non si preoccupi proprio se farà una scuola o un lavoro che potrà non piacergli! La verità è che suo figlio alla scuola e al lavoro non ci pensa proprio.
Lo salvi prima che non conti più nulla; lo aiuti con interventi autorevoli e decisi, prima che entri a far parte di quella schiera di giovani che non conteranno mai nulla, che non lavoreranno mai, che non avranno mai un euro di versamenti contributivi, che a 30, 40 anni dovranno accontentarsi di lavoretti fortemente sottopagati che non consentiranno mai loro di progettare un futuro, di innamorarsi, di abitare, di. sognare.
Lo salvi, la prego.
Un cordiale saluto
Rosanna Schiralli