DOMANDA
Carissimo Prof. le scrivo disperata. A mio zio, 56 anni, hanno dato zero speranze.
È un pluri trapiantato (reni e fegato) da 15 anni. Da qualche anno ha iniziato ad avere di nuovo problemi con il fegato, fino ad oggi, che ha riscontrato epatite C, ha milza ingrossata, piastrine pari a zero e non ha più midollo. Dicono impossibile trapianto di midollo in quanto non riuscirebbe a superare tale intervento. Mi rendo conto che ho scritto e descritto tutto in maniera troppo spartana, ma in parole povere, quello che ho capito e che ripetono tutti è proprio questo. La mia domanda, ad un’eccellenza come Lei è: possibile che non ci sia più niente da fare? Lui è sveglio, poco lucido per via della encefalopatia epatica, ma a tratti “connesso”, ha fame, beve, vorrebbe alzarsi. Dorme pochissimo, parla di continuo. Se solo ci fosse una minima speranza di poterlo salvare…altrimenti, questa volta mi toccherà davvero farmene una ragione, ma sinceramente, non ce la faccio a stare lì con le mani in mano ed aspettare la sua fine che ancora non è (magari) arrivata. Grazie.
RISPOSTA
Buonasera. Mi dispiace molto per la situazione che mi descrive. Mi pare tuttavia evidente che suo zio non sia affetto da una patologia ematologica e che la sua grave situazione ematologica sia conseguenza dell’epatopatia e dell’ipersplenismo ad essa associato. Temo che la terapia di supporto sia l’unica cosa che abbia davvero un senso, in questa situazione.
Mi spiace molto.
Cordiali saluti