DOMANDA
Gentile Signor Volpi,
mi chiamo Silvia e sono della provincia di Venezia. In data 18 giugno sono stata ricoverata all’Ospedale di Dolo (VE) per una forma di mononucleosi con grave piastrinopenia. Il giorno del ricovero erano 6000. Il giorno seguente pur con il cortisone, sono scese a 3000. Il giorno del ricovero a Dolo sono stata sottoposta a prelievo del midollo per verificare la presenza o meno di tumori in atto, con risultato fortunatamente negativo. Il 19 giugno, in seguito al calo ulteriore di piastrine, sono stata sottoposta a trasfusione di una unità di piastrine e successivamente trasferita all’Ospedale di Padova, dove mi hanno fatto 24 flebo di immunoglobine e i linfonodi al collo sono subito spariti. Il giorno delle dimissioni, il 26 giugno, mi è stato detto dai medici che un caso simile li a Padova non l’avevano mai avuto. Ora dopo due mesi e mezzo di cortisone a scalare, i valori sono rientrati nella norma. Ultimo emocromo 165mila piastrine. Questo quindi è da considerarsi un caso particolare? Una mononucleosi che in genere non si verifica in questo modo, addirittura priva di sintomatologia particolare quale ad esempio fegato e milza ingrossati, febbre elevata, stanchezza, spossatezza? L’unica cosa su di me che poteva far sospettare la mononucleosi erano i linfonodi del collo ingrossati.
In attesa di una sua risposta, la saluto cordialmente e la ringrazio.
Silvia
RISPOSTA
Gentile Signora,
la piastrinopenia presentata, verosimilmente su base autoimmune, si può accompagnare al quadro clinico di mononucleosi infettiva, come può essere la conseguenza di altre malattie infettive quali il morbillo o la rosolia.
Essendo stata ricoverata in Ospedale, saranno state effettuate tutte le indagini al fine di escludere altre cause. Il trattamento con immunoglobuline ha risolto il problema.
Cordiali saluti.
Prof. Riccardo Volpi