morbo di basedow

    Pubblicato il: 9 Maggio 2011 Aggiornato il: 9 Maggio 2011

    DOMANDA

    Gentile Prof.sa Aurilio,sono una donna di 29 anni e da 6 anni ho il morbo di basedow con esoftalmo sfigurante. Questa e’ una cosa che non mi fa vivere bene,per questo motivo non riesco ad avere rapporti con il mondo e le persone che mi circondano. L’anno scorso ho avuto la possibilita’ di operarmi,ma una volta entrata in sala operatoria,e sentiti i discorsi dei medici e degli anestesisti,ho avuto un attacco di panico e ho rifiutato l’intervento. Purtroppo io ho una grandissima paura dell’anestesia,forse collegata al fatto che dopo il parto cesario che ho avuto,sono stata male. Nel mio incoscio associo l’anestesia alla morte,quindi non riesco a superare questa cosa. Adesso Le chiedo,se c’è un modo per fare delle prove anestesiologiche,in modo da poter riuscire ad entrare in sala operatoria con tranquillita’ e finalmente riuscire a realizzare il mio piu’ grande desiderio di poteer avere di nuovo i miei occhi belli e non dovermi piu’ vergognare del mio aspetto. Cordiali saluti,Eva.

    RISPOSTA

    Gentile signora, al giorno d’oggi esistono tecniche di anestesia che seguono delle linee guida internazionali che tutelano il paziente da rischi gravi legati all’anestesia. Pur tuttavia, perdere lo stato di coscienza e non essere presente all’intervento puo’ generare gravi problemi di ansia, la cui espressione spesso e’ l’attacco di panico di cui lei ha avuto esperienza. Per poter soddisfare la sua richiesta potrebbero esserle utili dei colloqui psicologici per poter esprimere ad uno psicoterapeuta le sue problematiche ed in seguito, durante la visita pre-anestesiologica, esprimere i propri dubbi e le proprie paure all’anestesista che la seguira’ durante l’interventro operatorio. Distinti saluti. Caterina Aurilio

    Caterina Aurilio

    Caterina Aurilio

    Direttore della scuola di specializzazione di anestesia e rianimazione alla Seconda Università degli Studi di Napoli. Si è specializzata sia in anestesia e rianimazione sia in tossicologia medica. È professore di emergenze medico-chirurgiche alla Seconda Università degli Studi di Napoli.
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