Morbo di Crohn

    Pubblicato il: 17 Aprile 2010 Aggiornato il: 17 Aprile 2010

    DOMANDA

    Gentile professore, sono la sorella di un ragazzo di 19 anni a cui nel 2007 è stato diagnosticato il morbo di Crohn.
    In questi anni, ha seguito la terapia convenzionale con Claversal e Salazopyrin en, fino a gennaio di quest’anno quando ha cominciato ad accusare forti dolori addominali associati ad una continua febbricola (37°C 37,5°C). In seguito al ricovero, è stato sottoposto ad una risonanza magnetica che ha convinto il gastroenterologo a ricorrere all’intervento chirurgico.Dopo circa 15 giorni dall’operazione ha cominciato a riavere frequenti eventi diarroici(fino a 8-9 volte al giorno).
    Il suo gastroenterologo, allora, ha proposto di iniziare la terapia biologica con infliximab. Lei cosa ci consiglia? Quali speranze dà questa nuova terapia, e soprattutto quali sono i veri effetti collaterali?
    La ringrazio per la sua immensa disponibilità

    RISPOSTA

    Cara Signora,

    come le avranno spiegato la chirurgia purtroppo non cura la malattia di Crohn, ma solo la complicanza. Spesso, dopo un intervneto chirurgico, la malattia riprende florida come prima e più di prima. Per tale ragione, in ceti pazienti si succedono in un lasso di tempo anche breve svariati interventi chirurgici.
    Le terapie biologiche hanno dimostrato di potere modificare positivamente la storia naturale delle malattie croniche infiammatorie intestinali, anche se non riescono a eliminarle del tutto.
    Pertanto, penso che una terpia come quella che lei mi indica abbia una notevole utilità. Ovviamente non entro nel caso specifico per la mancanza di tutti gli elementi clinici indipensabili.