DOMANDA
Buonasera, sono una donna di 29 anni.
Durante un esame del sangue di routine, a seguito di una virosi intestinale, il 17 luglio 2020, mi è stata riscontrata la presenza di sole 6000 piastrine. Presentavo giusto un paio di petecchie su un ginocchio e una leggera ecchimosi dovuta al braccialetto per misurare la pressione, cosa che però mi era già capitata data la mia fragilità capillare. Il mio medico di base ha contattato il giorno stesso un ematologo che gli ha consigliato di farmi assumere 1mg di Deltacortene kg al giorno per 3 settimane e poi a scalare per altre 3 settimane, diagnosi sindrome di Werlhof (tutti gli altri valori erano perfetti). La sera stessa ho preso la prima dose, la mattina del giorno successivo presso il reparto di Ematologia del San Martino di Genova ripetono l’emocromo, vengo ricontatta in giornata e mi viene comunicato che le mie piastrine risultano circa 200. Da quel momento ho ripetuto settimanalmente le analisi fino alla fine della terapia (durante la terapia 350000 piastrine). Successivamente ogni 15 giorni, e le piastrine sono sempre risultate intorno alle 250000. Ho smesso di prendere il cortisone il 23 agosto, a inizio dicembre avevo 250000 piastrine. Secondo consiglio del mio curante ripeterò l’emocromo a breve dopo 2 mesi e d’ora in poi andrò aventi così, ogni due mesi. Il mio curante dice di stare serena. Io però ora non so cosa aspettarmi. Posso considerarmi guarita? Cosa devo aspettarmi dal futuro? Si potrà ripresentare? Grazie mille per l’attenzione.
RISPOSTA
La sindrome di Werlhof, come le avranno spiegato, è una piastrinopenia autoimmune. La patologia potrebbe evidentemente ripresentarsi in seguito a nuovi “triggers”, in partocolare virali o farmacologici, ma al momento deve certamente considerarsi guarita e proseguire il follow-up serenamente.
Cordiali saluti,
Francesco Onida