Necrosi mascellare e bifosfonati

    Pubblicato il: 9 Giugno 2014 Aggiornato il: 9 Giugno 2014

    DOMANDA

    Sono in cura per l’osteoporosi dal 2010, terapia Actonel 35 mg. Adesso il mio dentista dovendo fare un impianto sostiene che non è possibile intervenire a causa dell’assunzione del farmaco in questione, il quale ha provocato una necrosi mascellare. La dottoressa sostiene che basta sospendere la terapia per qualche mese per recuperare l’osso, mentre il dentista sostiene che è ormai impossibile intervenire. Chi ha ragione dei due?

    RISPOSTA

    Gentile Signora, i bifosfonati in effetti possono, in conseguenza di manovre chirurgiche (estrazioni, impianti..) a livello del cavo orale favorire l’insorgenza di una forma di osteonecrosi, nota appunto come osteonecrosi da bifosfonati. Questa si manifesta in particolare in pazienti che assumono tale terapia per via parenterale (iniezioni), molto meno se l’assunzione avviene per via orale. Non esistono, ad oggi, esami in grado di valutare il rischio individuale e, pertanto, i protocolli più recenti prevedono la possibilità di intervenire comunque attuando una specifica profilassi antibiotica e un controllo scrupolosissimo dell’igiene orale. Controversa invece la scelta di interrompere l’assunzione di questi farmaci i quali hanno una emvita molto lunga (cioè il loro effetto permane a lunghissimo termine anche dopo la sospensione). Un cordiale saluto,
    Prof. Luca Francetti

    Luca Francetti

    Luca Francetti

    SPECIALISTA IN IMPLANTOLOGIA. Professore associato di parodontologia e implantologia all’Università degli Studi di Milano. Specializzato in odontostomatologia, è presidente della Società italiana di parodontologia (Sidp) per il biennio 2010-2011. È anche direttore del centro per la ricerca in implantologia orale dell’Università degli Studi di Milano e responsabile dell’area di odontostomatologia della clinica odontoiatrica dell’Istituto ortopedico […]
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