DOMANDA
Sono in cura per l’osteoporosi dal 2010, terapia Actonel 35 mg. Adesso il mio dentista dovendo fare un impianto sostiene che non è possibile intervenire a causa dell’assunzione del farmaco in questione, il quale ha provocato una necrosi mascellare. La dottoressa sostiene che basta sospendere la terapia per qualche mese per recuperare l’osso, mentre il dentista sostiene che è ormai impossibile intervenire. Chi ha ragione dei due?
RISPOSTA
Gentile Signora, i bifosfonati in effetti possono, in conseguenza di manovre chirurgiche (estrazioni, impianti..) a livello del cavo orale favorire l’insorgenza di una forma di osteonecrosi, nota appunto come osteonecrosi da bifosfonati. Questa si manifesta in particolare in pazienti che assumono tale terapia per via parenterale (iniezioni), molto meno se l’assunzione avviene per via orale. Non esistono, ad oggi, esami in grado di valutare il rischio individuale e, pertanto, i protocolli più recenti prevedono la possibilità di intervenire comunque attuando una specifica profilassi antibiotica e un controllo scrupolosissimo dell’igiene orale. Controversa invece la scelta di interrompere l’assunzione di questi farmaci i quali hanno una emvita molto lunga (cioè il loro effetto permane a lunghissimo termine anche dopo la sospensione). Un cordiale saluto,
Prof. Luca Francetti