DOMANDA
Stimato professore, innanzitutto la ringrazio per la sua precedente risposta. Mi rivolgo nuovamente a lei in quanto la stimo molto. Mio figlio fu ricoverato nei primi di marzo 2020, in piena pandemia, con pipì color sangue e febbre a 39,8. Dalle analisi risultarono i seguenti valori : creatinina 1,73 mg/dl, proteine nell’ urina 3,16 g/l quoziente 2323,529 mg/g. Dopo 17 giorni di ricovero, senza terapia, lo hanno dimesso( credo x emergenza Covid in corso) senza effettuare biopsia con la creatinina di 1,22 mg/dl e un indice proteina/creatinina di 2160mg/g. La diagnosi è : glomerulonefrite acuta con sospetta nefropatia di IgA FGe actual( Schwartz) : 83 ml/min/1,73m2. A distanza di 10 mesi, in seguito ad un raffreddore, mio figlio (10 anni) ha ripresentato pipì del colore della coca cola e febbre a 37, 5 x 2 giorni. La macroematuria prosegue da circa 11 giorni, e le analisi sono leggermente alterate ( creatinina 0,7) ma nulla più. Arrivo alla mia domanda. Mentre qui in Spagna mi consigliano di non fare nulla, ma tenere semplicemente sotto controllo il bambino, io volevo chiedere a lei se nel mio caso effettuerebbe una biopsia renale per avere una diagnosi più precisa oppure il rischio correlato alla biopsia non vale la pena? Grazie anticipatamente per la sua risposta e per qualsiasi altro consiglio mi vorrà dare.
RISPOSTA
Il bambino deve ricevere la biopsia renale appena sarà terminata la macroematuria perché é necessario conoscere la diagnosi per un’eventuale terapia.
Quale nefrologo segue questo bambino in Spagna?