DOMANDA
Buonasera dottore,
Sono una donna di 30 anni ,nel 2009 inizia la mia avventura con il melanoma.Nel 2009 ho avuto il primo melanoma,nel 2010 il secondo e nel 2011il terzo.Tutti e tre II livello di Clark e spessore inferiore al mm;rispettivamente 0,90 , 0,67 e 0,53 quest’ultimo presentava regressione e il chirurgo aveva detto che quindi non era sicuro che livello e spessore fossero corretti.per il primo e il terzo asportai anche i linfonodi sentinella x fortuna negativi.Dopo aver avuto il terzo melanoma,nel corso di questi anni ho asportato numerose lesioni ke con la videodermatoscopia risultavano sospette e che magari mettendo a confronto le immagini della videodermatoscopia precedente risultavano modificati.Di queste numerose ne sono risultati 8 displastici,in tutto tra melanomi displastici e composti giunzionali ho asportato dal 2009 ad oggi 31 lesioni;questo perché dopo il terzo melanoma avevano deciso do asportare,tra le lesioni irregolari che tenevo monitorate con videodermatoscopia,le più irregolari ,ma non è servito a molto perché nel corso degli anni si sono continuati a modificare e aggiungere altri nei. Io ne ho più di 100 e da quello ke mi hanno detto la maggior parte hanno caratteri irregolari.Le mie domande dopo questo lungo preambolo sono due: La prima. Perché le mie lesioni cambiano aspetto velocemente destando sospetti, portandomi quindi a numerose asportazioni?(il terzo melanoma era un neo ke tre mesi prima sembrava solo irregolare da tenere sotto controllo e tre mesi era completamente cambiato e anche adesso ho asportato un neo ke per molti anni é rimasto uguale a se stesso fino a marzo e adesso a giugno mettendo le immagini a confronto si è visto ke é cambiato). La seconda: Che differenza c’è tra videodermatoscopia e stereomicroscopia? Quele dei due metodi é più accurato x visualizzare le lesioni e avere una diagnosi più certa? Ultima cosa:il microscopio laser confocale,potrebbe essere utile nel mio caso?
Grazie mille per l’attenzione.
Mi scuso per la lunghezza del messaggio ma la storia è lunga.
Cordiali saluti.
Resto in attesa di un suo gentile riscontro.
RISPOSTA
Gentile signora,
Il suo complesso quadro cutaneo descrive la Sindrome da Nevo Atipico che si caratterizza dalla presenza di numerosissimi nevi melanocitici atipici (> 5 mm) e con displasia istologica associata alla insorgenza di melanoma (nel suo caso melanomi multipli). Della sua descrizione si tratta di melanomi a diffusione superficiale caratterizzati da lenta crescita e diagnosticati in fase precoce. Ha posto una serie di giusti interrogativi riguardo il monitoraggio digitale e le metodologie migliori per il suo controllo. Per il primo punto la questione rimane irrisolta perché durante il monitoraggio ci possono essere anche dei nevi che cambiano molto e quindi possono simulare la progressione del melanoma. Quindi durante il controllo digitale le variazioni di colore e di strutture dermoscopiche vanno categorizzate ed il dermatologo decide il livello di rischio della lesione con la relativa gestione : asportazione chirurgica o ulteriore controllo. Per la seconda questione lo stereomicroscopio ci consente di definire la placcatura cutanea e con la successiva apposizione di liquido da immersione e vetrino coprioggetti permette di valutare dal vivo la lesione analizzata mentre il videodermatoscopio è a contatto diretto e digitale. Con entrambi è possibile effettuare la dermoscopia /i.e epiluminescenza a forte ingrandimento ed il grado di accuratezza diagnostica è sovrapponibile. La microscopia laser confocale è una sorta di biopsia ottica virtuale non invasiva mediante sezioni ottiche longitudinali “casi istologiche” che si integra all’esame clinico e dermoscopico generale e si utilizza in presenza di lesioni atipiche piane per aumentare la confidenza diagnostica e la relativa decisione finale. La diagnosi, anche se ancora non ha raggiunto il 100% di accuratezza è legata alla integrazione dell’esame clinico generale con le metodiche strumentali in centri qualificati ed esperti.