DOMANDA
Gentilissimo dott. D’antiga, sono la mamma di una bellissima bambina di 20 giorni. Da circa una settimana la piccola inizia al mattino presto a emettere dei versi tipo rantoli, ad agitarsi, ad inarcare la schiena e il collo e a tendere le gambe. Inoltre in certi momenti scoppia a piangere per pochi secondi, contorce la faccia e tira fuori la lingua. Talvolta tossisce, come se qualcosa le andasse di traverso. E ha spesso il singhiozzo. Inoltre ho notato che trae giovamento a stare in posizione verticale. Nella mia beata ignoranza ho pensato subito che avesse bruciore di stomaco, o reflusso. L’ho fatta vistare già due volte; in un caso mi hanno detto che probabilmente erano coliche, nel secondo hanno soprasseduto sui versi che emette e hanno semplicemente detto che non ha nulla di patologico. Infine, magari è un informazione utile, allatto la bambina esclusivamente al seno e a richiesta (non è ancora regolare nei pasti, a volte vuole attaccarsi al seno ogni ora, a volte ogni 3 o 4 ore).
Le sto scrivendo perché, lo avrà capito, non sono soddisfatta della diagnosi: in sostanza, mi hanno detto di guardare mia figlia soffrire e basta. Se mi può dare un suo parere in merito alla situazione le sarei grata. Cordiali saluti Benedetta
RISPOSTA
Buongiorno Signora
I bambini dell’età di sua figlia hanno un’immaturità dell’apparato digerente, la cui motilità e funzione digestiva non è completamente efficiente. Inoltre la valvola che in seguito impedirà il reflusso dallo stomaco all’esofago non è ancora ben chiusa e consente la risalita del latte ed i rigurgiti. Tutto ciò è fisiologico nella maggior parte dei neonati e lattanti. Molti genitori notano il disagio nella funzione digestiva dei loro piccoli, ma si tratta più spesso di un passaggio obbligato che ha solo bisogno di tempo. Il pianto insistente, il rigurgito ed il singhiozzo non sono dei segni patologici se isolati, e soprattutto se la sua bambina cresce bene. Bisogna evitare di trattare questi sintomi come se fossero malattie in assenza di altri sintomi clinici più rilevanti. Si affidi al suo pediatra di libera scelta, eviti di farsi prescrivere per forza delle medicine che talora possono essere dannose e soprattutto continui l’allattamento al seno. Se ci fossero altri sintomi più rilevanti il suo pediatra sicuramente la indirizzerà verso indagini più specifiche
La saluto cordialmente
Lorenzo D’Antiga