neoplasia vescicale t1 g3

    Pubblicato il: 24 Febbraio 2010 Aggiornato il: 24 Febbraio 2010

    DOMANDA

    Caro dottore, sono un uomo di 54 anni, mi sono operato per una neuplasia alla vescica infiltrante, l’esame biopsia riporta: A)frustoli vescicali. prelievo profondo; C)parete anteriore.
    diagnosi: A) Carcinoma uroteliale,con parziali aspetti micropapillari,”high grade”
    b) tratto di sottomucosa con prime propaggini di strato muscolare:la sottomucosa appare estesamente infiltrata dal tessuto tumorale, che perviene a ridosso dello strato muscolare.
    c) quadro istologico di flogosi cronica congestizia,erosiva.fine
    tac addome sup ed inf esg. pr e dopo somministr.ven.,a carico del VI segmento epatico la presenza di contrasto in fase arteriosa,rotondeggiante del dam 14mm ulteriore tc trifasica. non alterazioni tomodensitometriche focali nè anomalie della dinamica contrastografica a carico della milza,del pancreas,dei surreni edel rene dx
    A carico del rene sx si evidenzia una lesione rotondeggiante ipodensa diametro max 15 mm tipo cistico.
    prostata lievem aument disomogea con DT max a mm 49.
    08-02-2010
    TC ADDOME SUPERIORE CON mdc.
    L’indagine tc è stata eseguita (vedi sopra).
    L’indagine odierna esguita con la tecnica trifasica ha messo in evidenza un enhancement prevalentemente precoce in fase arteriosa con tendenza al wash-out in fase tardiva.
    Necessaria caratterizzazione con RISONANZA MAGNETICA.
    Palermo 19-02-2010
    ps: neuplasia vescicale t1 g3 . in atto x 5 sedute 1 a settimana faccio delle clenoustillazione endovescicale con farnorubici (nonleggo bene) 50mg/ml.
    in attesa di una gradita risposta . grazie

    RISPOSTA

    caro paziente,
    il caso da lei proposto e’ sicuramente importante e complesso.
    Parliamo di un carcinoma transizionale di alto grado almeno T1 ad una resezione endoscopica.
    Questi tumori hanno un elevato rischio sia di recidiva come una nuova formazione a carattere papillare, sia di progressione attraverso la vascolarizzazione della parete vescicale nel suo strato muscolare e quindi diffusione a distanza.
    Per prima cosa bisogna caratterizzare bene se siano gia’ presenti lesioni ripetitive a distanza con TC e RMN e scontigrafia ossea e se dubbi (livello epatico) approfondire con una PET-TC total body (che offre uno studio metabolico in grtado di caratterizzare meglio lesioni sospette epatiche ed in genere in tutto il corpo).
    In caso di negativita’ si possono offrire due opzioni terapeutiche:
    – intervento radicale di cistectomia in maniera da anticipare una eventuale progressione di malattia che se presa in ritardo puo’ essere difficilmente controllabile .
    – eseguire subito una re-TURB (nuova resezione endoscopica sulla parete vescicale con prelievi multipli in diverse sedi) dopo il ciclo di chemioterapia endovescicale, per evidenziare se residuo di malattia (in quel caso ancora piu’ imperativo l’indicazione per cistectomia).

    i vantaggi di una cistectomia precoce possono essere: un maggiore controllo oncologico e quindi un miglioramento della sopravvivenza, la possibilita’ di eseguire delle derivazioni urinarie ortotopiche interne senza “sacchetto” esterno (cosa che non e’ piu’ possibile in caso i una cistectomia quando la neopalsia e’ gia’ in progressione o infiltra verso l’uretra).
    la cistectomia e’ comunque un intervento importante , demolitivo .

    Cordiali saluti
    Alessandro Sciarra