Nervo vago e ansia.

    Pubblicato il: 22 Agosto 2013 Aggiornato il: 22 Agosto 2013

    DOMANDA

    Egr. dott. Savarino,

    La contatto per avere un Suo parere dopo aver letto una sua intervista su una rivista in cui parlava del nervo vago collegato all’ansia.
    Da circa tre anni soffro di attacchi d’ansia che hanno avuto inizio dopo un trauma (un evento doloroso ed improvviso).
    Dopo un periodo di cura con psicofarmaci senza aver risolto del tutto il problema, ho voluto interrompere il trattamento e da circa 6 mesi sono in cura da uno psicoterapeuta ed ho riscontrato un reale miglioramento ed un graduale diradarsi degli attacchi.
    Mi rivolgo alla Sua attenzione perchè gli attacchi più forti sono accompagnati da dissenteria, nausea e talvolta vomito.
    Prima di rivolgermi alla psicoterapeuta, avevo fatto dei controlli (ecografia addome e prove per le intolleranze alimentari) ma era tutto a posto.
    Oltre alla mia assodata iper-sensibilità ed insicurezza, potrebbe trattarsi di un problema al nervo vago?
    Chiedo scusa anticipatamente se la mia teoria Le risulterà una sciocchezza, ma volevo tentare anche questa ipotesi per dare un senso al mio malessere.
    La ringrazio molto per la Sua cortese risposta.

    Cordiali saluti.
    Stephanie

    RISPOSTA

    Gentile Stephanie, è molto probabile che tutti i suoi disturbi siano legati ad alterazioni funzionali del suo apparato digerente e, quindi, possano manifestarsi attraverso un’eccitazione del nervo vago. Questo fa parte delle normali reazioni del nostro apparato gastroenterico e lo stato ansioso può avere un ruolo scatenante. Se ha dolori gastroenterici o frequente nausea e diarrea può usare degli antispastici al bisogno, ma credo che la cura dello psicoterapeuta sia fondamentale per ridurre gli stimoli vagali. La prognosi è assolutamente buona e non c’è pericolo di complicanze di alcun tipo.