Neuroplasticità

    Pubblicato il: 9 Maggio 2016 Aggiornato il: 9 Maggio 2016

    DOMANDA

    Salve prof. Pisani,
    vorrei sapere gentilmente se la memoria,nei tipi di A BREVE TERMINE e a LUNGO TERMINE, è considerata in scienza come un muscolo che si possa allenare con la focalizzazione e l’esercizio (non quindi imparando tecniche di agevolazione della memorizzazione), ma con un vero e proprio allenamento che possa farla riabilitare se si è indebolita in seguito a forti stress.

    Quindi, si può,come per l’intelligenza in generale, grazie alla NEUROPLASTICITA’,potenziarla o farla ritornare come prima?
    Grazie

    RISPOSTA

    Le funzioni cognitive, di cui la memoria nei suoi vari tipi fa parte, sono caratterizzate da neuroplasticità. Con questo termine si indica la capacità del sistema nervoso ad intraprendere delle strategie atte a  riparare i danni che una determinata funzione ha subito per un evento patologico. Una strategia provata è caratterizzata dal fatto che i neuroni (le cellule nervose) vicini a quelli danneggiati producono nuove “ramificazioni” dei loro prolungamenti e creano nuove connessioni con altri neuroni per ovviare alla perdita dei neuroni danneggiati o totalmente distrutti. E’ chiaro che “l’allenamento” è utile in questo processo riparativo, ma il risultato dipende molto dall’entità del danno. Per esempio un grave ictus cerebrale o un grave trauma cranico possono compromettere in modo grave e permanente la memoria. La memoria a lungo termine è più resistente di quella a breve termine, in quanto è più consolidata e quindi resiste meglio ai vari “insulti” patologici. Spero di esserle stato di aiuto.