DOMANDA
Buongiorno
Ho 53 anni e circa un paio di mesi fa ho notato un neo di forma e colore irregolari in zona pubica, di circa 8 mm di diametro.
Poiché non ricordavo se la lesione fosse presente qualche anno prima, il dermatologo mi ha consigliato di effettuare una biopsia.
L’esame istologico riporta quanto segue:
Reperto macroscopico
Frammento cutaneo e sottocutaneo di cm 2 x 1,1 x 1 con lesione rilevata pigmentata a margini irregolari e limiti sfumati di cm 0,7 x 0,8 . La lesione appare raggiungere un margini di escissione che si marca con inchiostro. 1-3) Sezioni seriate (materiale inviato incluso in toto).
Eseguito : IM
Diagnosi:
Nevo melanocitico composto con disordine architetturale ed atipia citologica. Margini di resezione chirurgica indenni.
Mi hanno spiegato che si tratta di un neo displastico, e di fare soltanto dei controlli periodici ai restanti nei.
Io però non sono molto tranquillo perché mi sono sorti alcuni dubbi.
Ho letto che alcuni patologi classificano l’atipia citologica in grado basso/medio/severo e che talvolta, in caso di grado severo,viene consigliato un allargamento dei margini di resezione; nel referto che mi hanno consegnato non è indicato nulla in tal senso, non so se sia importante (potrebbe essere opportuno far rivedere i vetrini ad altro patologo?).
Inoltre in base a quanto indicato nella descrizione reperto macroscopico mi è sembrato di capire che su un lato lesione è molto prossima ai limiti di resezione del campione (anche se poi nella diagnosi si parla di “margini indenni”). Tale aspetto potrebbe comportare la formazione di una recidiva del nevo (pertanto potrebbe essere opportuno una allargamento dei margini ?)
Se possibile vorrei un vs. Parere
Grazie
RISPOSTA
La diagnosi istologica di nevo displastico rimane da molti anni un campo di discussione nella comunità medica e sue perplessità derivano da una attenta lettura delle questioni in campo patologico. Dal punto di vista pratico nel suo caso, in base alla descrizione del patologo, la diagnosi di nevo displastico con atipia lieve con l’asportazione chirurgica mette fine a qualsiasi interrogativo riguardo la sua natura perché’ i margini sono sani “indenni” e senza rischio di progressione o recidive locali. In ogni caso può’ effettuare una consulenza di secondo livello da patologi esperti di patologia melanocitaria.
Distinti saluti