DOMANDA
Salve dottore, le scrivo per i disturbi alla tiroide di cui sta soffrendo negli ultimi anni mia sorella, 34 anni. Premetto che lei non rappresenta un caso isolato in famiglia, considerato che questo disturbo viene accusato anche da mio padre, mia zia e da altri membri della famiglia di mio padre. Solo che l’anno scorso le sono stati riscontrati dei noduli non suscettibili di intevento chirurgico; infatti le è stata somminitrata l’Eutirox per alcuni mesi, ed il gonfiore al viso e sul resto del corpo era sparito. Ma ora le è gonfiato nuovamente il viso, è molto stanca (ma questo è un fatto facilmente spiegabile, vista un allegro e vivace menage familiare da seguire) e le si si sono gonfiati dei linfonodi del collo dalla parte destra. C’è da dire che anche questi linfonodi negli scorsi anni sono stati controllati e le è stato detto che sono “reattivi”: non ho capito benissimo il senso di questa reattività, ma ad ogni malessere (tipo relativo ai denti) questi linfonodi si gonfiano. Solo che ora sono gonfi da un bel po’ di mesi ed ho la tremenda paura che siano correlati alla tiroide e che nascondano qualcosa di grave. Oggi ha eseguito la scintografia tiroidea ed i risultati giungono a giorni, ma io sono veramente terrorizzata; le analisi del sangue generiche sono nella norma. Lei cosa ne pensa della situazione?
Scusi la lunghezza del testo e la ringrazio, porgendole cordiali saluti.
RISPOSTA
Gentile Sig.ra,
credo che sua sorella abbia oltre ai noduli anche una tiroidite autoimmune; il riaffiorare dellla stanchezza con gonfiore al volto potrebbe dipendere da un non corretto dosaggio dell’Eutirox. Le consiglio di riverificare con lo specialista i valori degli ormoni tiroidei (in particolare il TSH), il dosaggio degli anticorpi anti TPO e anti tireoglobulina; inoltre l’aumento volumetrico di tipo reattivo dei linfonodi del collo potrebbe essere legato all’infiammazione cronica della tiroide, che se non ben stabilizzata, può avere delle fasi di acutizzazione. Sui noduli, in attesa della risposta scintigrafica, l’esame ecografico con ecocolordoppler può consentire la migliore tipizzazione degli stessi e verificare l’eventuale evolutività.
Cordiali saluti
Andrea Fabbri