Non lo accettano, solo perchè non è della mia regione.

    Pubblicato il: 8 Agosto 2014 Aggiornato il: 8 Agosto 2014

    DOMANDA

    Buonasera Dottoressa,ho 23 anni,e da quasi 7 mesi finalmente,ho conosciuto un ragazzo dolcissimo,buono,che mi ama.Io abito vicino a Trieste,lui a Castelfranco Veneto,in macchina sono quasi due ore di distanza.Premetto che mia madre ha avuto un’infanzia traumatica,per colpa di sua madre,ha superato due volte la depressione,quindi ha un carattere molto particolare,ansioso e sensibile.Io dopo anni di sofferenza per amore ho conosciuto questo ragazzo,che stravede per me,ma mia madre credo non lo sopporti,perchè non tollera che sia io ad andare da lui,tanto meno se mi fermo il pomeriggio e torno il giorno dopo.Non facciamo nulla di male,ci vediamo una,massimo una giornata e mezza a settimana,ma ogni volta che devo andare io da lui ci sono liti violente,con tante cattiverie assurde e senza motivo.E senza senso sono i motivi per cui non vuole che vada io da lui.Ad esempio,nell’ultima lite ho detto a mia madre che non riuscirà a far in modo che mi lasci,e lei ha detto “vedremo”.Mi si spezza il cuore,perchè da una parte ho la mia famiglia,e dall’altra il mio ragazzo,che ho paura mi lasci prima o poi.Io vorrei che fossero tutti felici,sereni,vorrei accontentare tutti.Mia madre sa quanto ho sofferto prima di incontrare questo ragazzo,sono quasi stata in depressione,e ora che qualcuno mi vuole bene non posso vivere la storia con serenità.Perchè mi tratta così ora?Può consigliarmi cosa dire,fare,o pensare?Sono tristissima e ho tanta tanta paura.Grazie per l’attenzione.Cordiali saluti.

    RISPOSTA

    Gentile lettrice,
    alla sua età dover “scegliere” fra famiglia e vita personale talora è molto difficile e fa parte inevitabile di quelle tappe di distacco che, gradualmente, ci portano a crescere, a diventare “altro” dai nostri genitori e ad assumerci le responsabilità della strada che imbocchiamo. Questa fase non è assolutamente facile per nessuno, né per i figli né tantomeno per i genitori. I primi sono, come bene dice lei, combattuti dagli affetti, dalla voglia di accontentare tutti ed al contempo dal desiderio di libertà ed affermazione; i secondi devono essere abbastanza forti per accettare di non avere più dei bambini ma uomini e donne con idee, opinioni e possibilità di scelta spesso contrastanti con le loro. Non è facile per una madre, soprattutto se ha avuto una storia come quella che lei mi descrive, accettare, non tanto a livello razionale, quanto emotivo, che una figlia si allontani; mi pare di capire che lei comprenda bene tutto questo e che ci sia un buon rapporto con sua mamma al di là di questo periodo. Facendo leva su questo, più che sugli aspetti razionali, provi a tranquillizzarla poco alla volta. Non serve a molto che lei le ripeta che il suo fidanzato è un bravo ragazzo o che, al contrario, si opponga decisamente alle cose che dice sua mamma, cattiverie immotivate comprese; quando sente queste cose, faccia finta di non prendersela, non replichi, cerchi di cambiare argomento, di parlare di altro. Provi invece coi fatti a dimostrare alla sua mamma che le vuole ancora bene, ha del tempo per lei ed è felice, anche se ora ha un fidanzato: credo infatti che sua madre sia precoccupata di assumere un ruolo di secondo piano adesso che nella sua vita c’è un nuovo amore e che questo la spaventi e la preoccupi tantissimo. Si ritagli comunque degli spazi con lei, per uscire, chiacchierare o fare le cose che facevate prima insieme; non la trascuri. Al contempo sia ferma e sicura nelle sue decisioni, frequenti questo ragazzo, se la fa star bene, anche se a volte dovrà forse lottare un po’ per farlo!
    I miei migliori auguri.

    Sonia Piana

    Sonia Piana

    SPECIALISTA IN TERAPIA FAMILIARE. Psicologa e psicoterapeuta presso la residenza sanitaria assistenziale San Giacomo di Torino. Nata a Torino nel 1977, si è laureata in psicologia clinica e si è specializzata in psicoterapia sistemica relazionale. È consulente-formatrice in alcune cooperative del Piemonte, soprattutto per tematiche sull’handicap e sul lavoro di equipe nei contesti sociali. I […]
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