DOMANDA
Salve dottore,
le scrivo per chiederle un consiglio riguardo ad un problema che non riesco del tutto a identificare. Ho 22 anni e sto con un ragazzo della mia età da più di 2 anni. Entrambi senza precedenti esperienze, dopo qualche mese che stavamo insieme e aver avuto insieme esperienze intime già molto piacevoli abbiamo provato ad avere per la prima volta un rapporto completo ma non è andata bene e non siamo riusciti nella penetrazione; lì per lì non ho dato molto peso alla cosa perché ero molto emozionata e ho pensato che fosse normale, il problema è che ormai sono quasi due anni che continuiamo a provarci ma ancora non riusciamo. Nel tempo io credo di essere molto cresciuta e di aver raggiunto la piena consapevolezza del mio corpo, i preliminari vanno sempre molto bene per entrambi e infatti non riesco a capire come sia possibile che la penetrazione ancora non riesca, anche quando io mi sento rilassata e pronta e lui è in erezione. Con le dita non provo particolare dolore e infatti non è il dolore a fermarci, è come se non trovassimo la posizione giusta, non saprei nemmeno come spiegare..sono andata dalla ginecologa la quale mi ha detto che non ho alcun problema fisico a parte un po’ di rigidità (credo dovuta più all’imbarazzo del momento che altro) e che ho l’osso pubico un po’ basso, mi ha suggerito delle posizioni in cui potremo trovarci più comodi ma anche provando in quel modo non siamo riusciti.
Il mio ragazzo ha avuto un po’ di problemi nell’accettare questa situazione, l’ha vissuto un po’ come un trauma e solo ultimamente è riuscito a parlarmene e finalmente ha preso l’iniziativa per riprovarci (mentre negli ultimi mesi ero sempre io a voler provare); questo mi ha fatto sentire più sicura e mi ha dato fiducia ma lui è molto inesperto e ritenendomi un po’ più matura rispetto a lui riguardo a questo argomento, sento comunque molta responsabilità per questa situazione, avrebbe qualche consiglio per aiutarci a superare questo blocco?
Cordiali saluti
RISPOSTA
Da quanto mi dice mi sembra di capire che il suo ragazzo abbia una erezione normale e duratura e che quindi il problema stia nella penetrazione. A meno che voi non assumiate strane posizioni (cosa che non credo e quindi penso che facciate ricorso alla posizione classica del missionario, con la donna in posizione sottostante e l’uomo sopra), la difficoltà potrebbe essere molto probabilmente dovuta a una contrazione dei muscoli che avvolgono la vagina (lei dice che con la ginecologa mostra “rigidità”) che rendono più stretto l’ingresso della vagina. Tale contrazione è solitamente una reazione involontaria difensiva alla penetrazione in una donna che non l’ha mai provata. Lei afferma che con le dita non prova particolare dolore, ma evidentemente non è problema di dolore ma di restringimento dell’orificio vaginale: potrebbe provare con le dita a cercare di operare un graduale allargamento e rilassamento dei muscoli perivaginali, arrivando a introdurre fino a due dita (indice e medio) e a muoverli avanti indietro e con movimento circolare. In questo modo dovrebbe abituare i muscoli perivaginali a contrarsi di meno e quindi permetterà un’apertura vaginale più ampia, che consenta l’ingresso del pene.