DOMANDA
EGREGIO PROF.VOLTA, VISTA L’IMPORTANZA DELLA CONTAMINAZIONE NELLA DIETA SENZA GLUTINE, TROVO DI ESTREMA URGENZA POTER RAGGIUNGERE COME OBIETTIVO L’EMANAZIONE DI UNA NORMATIVA CHE IMPONGA L’OBBLIGO A TUTTE LE AZIENDE PRODUTTRICI ALIMENTARI DI APPORRE L’EVENTUALE DICITURA “PUO’ CONTENERE TRACCE DI GLUTINE” DOVUTA A CONTAMINAZIONI ACCIDENTALI, IN MODO DA ELIMINARE POSSIBILI ED ULTERIORI RISCHI PER LA SALUTE DEI CELIACI. SONO SOCIA AIC DA 5 ANNI E RINGRAZIO L’ASSOCIAZIONE PER TUTTO CIO’ CHE HA FATTO E STA FACENDO, SICURA DI MIGLIORAMENTI SEMPRE MAGGIORI. VORREI SAPERE SE ESISTE QUALCHE PROGETTO IN PROPOSITO. LA RINGRAZIO CORDIALI SALUTI SARA
RISPOSTA
Gentile Signora, il punto che lei ha sollevato è estremamente importante ed è stato dibattuto recentemente anche in occasione di convegni svoltisi al Ministero della Sanità alla presenza dei vertici dell’AIC e dell’industria alimentare. E’ chiaro che quando si parla di prodotti alimentari che possono contenere glutine o essere oggetto di contaminazione quello che Lei auspica è sacrosanto, ma non ha alcun senso, ad esempio, applicare tale dicitura ad una confezione di riso o latte o altro alimento che per definizione è gluten-free. Dobbiamo in qualche modo non esasperare il clima di paura della contaminazione. Questa è la line che anche AIC, di cui Lei è socia, condivide, come si evince dal documento sulle contaminazioni che, in qualità di presidente del CSN-AIC ho elaborato circa 3 anni fa e che è presente sul sito AIC. La contaminazione è sicuramente un pericolo per il celiaco, ma non deve essere vissuta con angoscia, il celiaco deve uscire di casa e usufruire della ristorazione fuori dalle mura domestiche prendendo naturalmente tutte le precauzioni necessarie pe tutelarsi, ed in questo l’AIC è e sarà da sempre al suo fianco. Cordiali saluti.
Prof. Umberto Volta
Coordinatore Board AIC