DOMANDA
Gent mo prof Sciarra
ho letto della sperimentazione di una nuova molecola rivoluzionaria la “nanomolecola” che riesce a giungere nel settore più interno della cellula tumorale trasportandovi in maniera molto semplificata il farmaco che la uccide eliminando così gli effetti collaterali piuttosto importanti dei farmaci in uso cioè i taxani. E’ vero che si parlava di K mammario ma essendo il farmaco ivi utilizzato, il taxano, utilizzato anche per quello prostatico Le chiedo : detta nuova tecnica è utilizzabile anche per il prostatico? In ogni caso ci sono speranze che detta tecnologia sia utilizzabile, in un futuro non troppo lontano, per tutti i tipi di K? Grazie.cordiali saluti
RISPOSTA
Buongiorno,
al momento nel carcinoma prostatico non vi e’ nulla in questo senso.
Non e’ necessariamente automatico che la stessa metodica sia applicabile ad altri tumori e quindi a quello prostatico.
Il problema di rendere piu’ specifica una terapia veicolandola sul tumore stesso e’ e probabilmente rimarra ancora per il prossimo futuro uno dei problemi maggiori dell’oncologia.
Comunque il taxane rimane una chemioterapia molto aspecifica e quindi al di la’ del veicolo, la ricerca ormai e’ volta verso altri tipi di composti (target therapies) con azione piu’ specifica su un meccanismo di azione legato a quello specifico tumore , piuttosto che a chemioterapici che agiscono principalmente in base al tasso di proliferazione cellulare.
Prof Alessandro Sciarra