nuove tecniche di intervento ?

    DOMANDA

    Mia moglie, nata nel 1955, ha grossi problemi di deambulazione. Dalla RMN: Ginocchio dx evidente degenerazione di entrambi i menischi.Evidente usura cartilaginea femoro-tibiale bilaterale senza interruzioni focali del rivestimento condrale e con manifestazioni artrosiche osteofitiche a livello dei condili femorali.La rotula presenta atteggiamento sublussazione esterna con note artrosiche femoro-rotulea e con rotula in posizione alta ed incipiente formazione di neo faccetta articolare caratterizzata anche da usura uniforme della cartilagine della faccetta articolare esterna. Ginocchio sx evidnte degenerazione di entrambi i menischi. La rotula si presenta in posizione alta con iperpressione esterna e con usura cartilaginea uniforme a livello della faccettan articolare esterna. Neo faccetta articolare a livello della troclea femorale. Gentilmente chiedo, visto che mia moglie è ancora giovane e desidererei evitare ancora per decina di anni le protesi, c’è qualche nuova tecnica per migliorarle la qualità della vita? Scusi la mia ignoranza ma c’è un intervento con inserimento di nuova cartilagine in materiale derivante da staminali o da altri materiali particolari ? C’è la possibilità di intervenire per migliorare la situazione e permetterle di poter camminare con un passo svelto ? La ringrazio anticipatamente        

    RISPOSTA

    Esistono diverse opzioni chirurgiche per ovviare al conflitto remoto rotuleo bilaterale di sua moglie. Il rilineamento dell’appartamento estensore con sollevamento rotuleo e’ forse quello che più potrebbe dare un risultato tangibile. Consiglio una visita specialistica al riguardo.

    Arturo Guarino

    Arturo Guarino

    Direttore della struttura complessa di traumatologia dello sport all’Istituto ortopedico Gaetano Pini di Milano. Nato a Torre Annunziata (Napoli) nel 1955, si è laureato in medicina e chirurgia nel 1980 all’Università degli Studi di Milano, specializzandosi poi in ortopedia e traumatologia e in medicina dello sport. Dal 1991 al 1994 è stato medico sociale dell’Inter.
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