DOMANDA
Gentile professore, sono la mamma di una ragazza di 27 anni affetta da lupus con coinvolgimento renale con nefropatia classe IV a.c.diagnosticata attraverso tre biopsie renali effettuate nel corso dei sei anni dalla scoperta della malattia. Nonostante i medici abbiano provato prima con la terapia farmacologica più leggera e poi siano passati a farmaci più aggressivi, Cortisone ad altissime dosi, Micofenolato,12 cicli di Ciclifosfamide, Mabthera, i risultati sperati non sono arrivati: la proteinuria di mia figlia persiste e permane sempre intorno ai tre grammi, . Avevamo la speranza di questo nuovo farmaco, il Benlysta, che purtroppo non so per quale ragione non viene utilizzato.Mi interesserebbe sapere il suo parere su questo farmaco e se c’è la possibilità in qualche ospedale italiano di avere la somministrazione visto che mia figlia è risultata refrattaria a tutte le terapie sinora provate. Lei cosa consiglierebbe?
La ringrazio per il tempo che vorrà dedicarmi.
Una mamma preoccupata
RISPOSTA
Il Benlysta è un farmaco entrato di recente nel commercio dopo l’approvazione delle autorità sanitarie americane; si tratta di un anticorpo monoclonale in grado di contrastare la proteina che scatena la reazione autoimmune nel Lupus. Un anticorpo monoclonale è un anticorpo sviluppato per riconoscere e legarsi a una struttura specifica (l’antigene) presente nell’organismo malato.
Non sono molti per ora i dati sperimentali pubblicati sul Benlysta mentre sono molti gli effetti indesiderati.
Posso intuire quindi le giuste perplessità dei medici che seguono sua figlia; in ogni caso
mi sembra evidente che sappiano bene come agire nella lotta contro questa tenace forma di Lupus.
Molti saluti,
Nicola Di Paolo