DOMANDA
Gentile professore, mi permetto di riscriverle solo perchè nella sua risposta vi erano delle domande che servivano a chiarirle un pò la situazione.Lo specialista non mi ha prescritto gli anticorpi-CCP ma l’FR si ed è risultato negativo visto che i valori erano 9UI/ml.Prima dell’inizio della cura,le dita non si chiudevano e non riuscivano a farmi compiere movimenti corretti per circa 30 minuti poi tutto andava a posto anche se le dita restavano doloranti.Con le braccia invece non riuscivo a compiere movimenti rotatori per tutto il giorno.Tra l’altro, l’anno precedente, nello stesso periodo mi ero ritrovata con dolori ai gomiti poi passati da soli senza nessuna cura e durante questo anno mi è capitato di provare come delle scosse nelle dita che si bloccavano per poi tornare a posto, ma si trattava di episodi sporadici.E in ultimo come si può andare a letto perfettamente “sani” senza nessun segno premonitore per risvegliarsi doloranti e impossibilitati a muoversi e a dover richiedere l’aiuto di qualcuno, per vestirsi, tagliare qualcosa o avvitare il tappo di una bottiglia. Spero mi risponderà ancora con la promessa che non la disturberò ancora, tutto questo mi serve da training per le eventuali difficoltà che dovrò affrontare.Sedute settimanali di Pilates possono aver causato qualcosa?Grazie ancora e la saluto cordialmente
RISPOSTA
Gli anticorpi-CCP sarebbero utili in ogni caso, anche se il FR è negativo.
Qual’è stata la diagnosi dello specialista al momento che le ha prescritto il cortisonico? Ha parlato di ‘polimialgia reumatica’ o di ‘artrite reumatoide’?
Non ricordo la sua età, se me l’ha scritta; in genere la polimialgia reumatica esordisce nell’anziano.
Mi sembra di capire che ora sta nettamente meglio; la frase ‘come si può andare a letto perfettamente “sani” senza nessun segno premonitore per risvegliarsi doloranti e impossibilitati a muoversi e a dover richiedere l’aiuto di qualcuno, per vestirsi, tagliare qualcosa o avvitare il tappo di una bottiglia’ è riferita al periodo che precede le cure?
Credo che solo scalando la dose dei farmaci fino a sospenderli, sempre lentamente e su consiglio del medico, potrà meglio definirsi la malattia e quindi la necessità, qualora ripartissero i sintomi, di riconsiderare la terapia più idonea.
Si tenga in stretto contatto con il medico che la sta curando.
Da quanto mi riferisce e senza dati clinici obiettivi al momento critico, non è possibile da parte mia darle migliori consigli.
Saluti
Clodoveo Ferri