onicofagia

    DOMANDA

    Salve Dottoressa.

    Soffro di onicofagia dall’età di 10 anni. Ora ne ho 42. Ho provato con lo smalto dal sapore amaro ma non è servito a nulla. Ho provato e tuttora provo a costringermi a non mettere le dita in bocca…ma nulla. Ammetto che quando lo faccio, mi sento in uno stato di nervosismo, ansia. Lo sono sempre stata ansiosa e nervosa ma circa 13 anni fa (a seguito di un incidente stradale) ho cominciato ad affrontare la vita in maniera più tranquilla. Ora devo dire che con due bimbe di 5 e 2 anni che non danno tregua ed il lavoro che aumenta lo stress, mi ritrovo la sera, quando tutti sono a letto, a mordicchiare le unghie come un’assatanata. Poi capita che all’improvviso smetto come per rigetto, e non le mangio più per 1-2 mesi, anche un anno. Ed ecco che improvvisamente poi ricomincio, come se qualcosa scattasse in me.

    Che cosa posso fare per eliminare questo problema?

    Grazie e buon lavoro.

    RISPOSTA

    Carissima,

    ho notato che anche a lei è successo che dopo l’incidente (che lei mette tra parentesi, ma è importante) ha cominciato a dare importanza alle cose vere e l’ansia è diminuita, spesso infatti le situazioni traumatiche ci fanno capire qual è l’essenza e quali sono le cose importanti nella vita. La questione dell’onicofagia è legata ad un automatismo che affonda le radici lontano, che si è innescato e che si attiva in condizioni di ansia o stress. Automatismo significa che non ci accorgiamo quando lo mettiamo in atto, cioè non è il frutto di una decisione cosciente. Ora, quando ci sono piccole regressioni, l’automatismo si riattiva, come succede a lei.

    Io vorrei consigliarle due strade: una sintomatologica e una più globale. La prima è che, forse lo sa già, ci sono di sistemi nuovi di ricostruzione delle unghie attraverso un gel che le rafforza e rende impossibile mangiarle, rende tra l’altro la mano più elegante. Qualsiasi estetista può aiutarla (è un’esperienza anche mia). La seconda va più profondmente alla radice del problema, le consiglierei di discutere le sue ansie con uno psicologo (magari in pohe sedute), così se si colgono quali sono le idee disfunzionali che reggono l’ansia, lei può liberarsene e stare meglio.

    Un caro saluto

    Rosa Angela Fabio

    Rosa Angela Fabio

    Docente di psicologia generale all’Università degli Studi di Messina. Si è laureata in filosofia a Messina nel 1986 e poi specializzata in psicologia alla facoltà di medicina di Milano nel 1989. Ha anche conseguito il dottorato di ricerca in psicologia sperimentale all’Università di Pavia. I suoi principali campi di ricerca sono i processi cognitivi relativi […]
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