Operabilità adenocarcinoma polmonare

    Pubblicato il: 19 Marzo 2012 Aggiornato il: 19 Marzo 2012

    DOMANDA

    Egregio Prof, a mia madre di 73 anni non fumatrice è stato riscontrato un adenocarcinoma polmonare. La Pet tac total body evidenzia quanto segue: formazione eteroplastica polmonare a margini irregolari con spicule che raggiungono la pleura (d.m.a.:4cm) situata a livello del segmento posteriore del lobo superiore del polmone destro. Ago-aspirato: ceUularità costituita da elementi epiteliali con atipie tumorali maligne di basso grado immunoistochimicamente positivi pet TT-F1 e CK7, come da adenocarcinoma polmonare.
    Le immagini documentano la presenza di patologico aumento dell’analogo radiomarcato del glucosio in conispondenza della lesione eteroplastica. polmonare sftuata a livello del segmento posteriore de/lobo superiore del polmone destro (SUV max:5, 7). di un’estesa area di tessuto solido contenuto nel sottocutaneo situato a livello della regione compresa tra la base del collo ed il margine superiore del trapezio a sinistra e di diverse aree di tessuto solido, di probabile pertinenza linfonodale, sftuate a carico della regione ascellare bilateralmente (SW max: 1,9). Si segnalano diverse aree di aumentato consumo glucidico in corrispondenza dello scheletro: -articolazione sacrQ-iliaca destra (SUV max:3,1) e di diversi metameri del rachide dorsale (SUV max.: 1,6) di non univoca interpretazione patologica:lesioni secondarie? Patologia osteQ-art/colare di tipo benigno su base flogistica? Volevo chiederLe se è operabile. Grazie

    RISPOSTA

    Se l’unica lesione sicuramente neoplastica fosse quella polmonare la malattia sarebbe quasi certamente operabile. Se invece si confermasse che le altre lesioni descritte (lesione sottocutanea, lesioni scheletriche e lesioni linfonodali ascellari) sono metastatiche (tutte o anche solo una di esse), la malattia sarebbe non suscettibile di trattamento chirurgico.
    Consiglierei di effettuare una biopsia nella sede più facilmente raggiungibile (probabilmente il tessuto sottocutaneo) e la rivalutazione dell’esame citologico con il quesito di fare, se possibile, l’analisi mutazionale del gene EGFR. La positività di questa analisi potrebbe consentire l’utilizzo di farmaci biologici con alta percentuale di risposta.
    Cordiali saluti e auguri per Sua mamma
    Pierluigi Granone