operazione chirurgica adenoma pleomorfo

    DOMANDA

    Buongiorno Professore,
    ho un adenoma pleomorfo di circa 5 cm alla parotide (confermato da ecografia e agobiopsia). Tutti i chirurghi che ho consultato mi hanno detto che é da operare. Ora ho tre dubbi che non sono riuscita a dirimere, e una domanda:
    1) perché alcuni parlano di trasposizione del muscolo (sternocleidomastoideo) e altri di grasso dalla pancia per riempire l’affossamento? Qual’è la prassi migliore in termini di rischio e risultato secondo Lei?
    2) perchè secondo qualcuno é utile la risonanza magnetica con mezzo di contrasto e secondo altri no: questo esame é utile, può servire in alcuni casi o é inutile (e quindi possibile non farlo non essendo piacevole)?
    3) Esiste un modo migliore per suturare, cioè si tratta sempre dello stesso tipo di cicatrice il più nascosta possibile, o al di là dell’abilità di chi la fa, ci sono tecniche proprio diverse di cui però nessuno mi ha ancora parlato?
    La domanda é: recandosi lontano dalla propria città, se non ci sono particolari complicazioni, indicativamente quante volte bisogna spostarsi di nuovo dopo l’operazione (per i punti, le visite di controllo ecc)?
    Comprendendo l’artificiosità di un consulto a distanza la ringrazio comunque moltissimo per le informazioni che eventualmente potrà darmi in questa sede,
    cordiali saluti

    RISPOSTA

    Gentile Signora
    rispondo per quanto possibile:
    -personalmente in prima istanza cerco di colmare il minus chirurgico con tecniche locali(lembo di smas.sternocleido ecc)riservando l innesto grassoso ad un eventuale seconda necessità;
    -utilizzo la risonanza solo nei casi di sospetto tumore del lobo profondo;
    -l incisione,nel sesso femminile,è tipo “lifting” quindi ben nascosta;
    -2-3 controlli nel primo mese e poi ogni 6 mesi per 2 anni.
    Cordiali saluti
    Prof Enrico Sesenna

    Enrico Sesenna

    Enrico Sesenna

    Professore ordinario di chirurgia maxillo-facciale all’Università degli Studi di Parma. Nato a Padova nel 1952, si è specializzato in odontostomatologia e chirurgia maxillo-facciale. Dirige la scuola di specializzazione in chirurgia maxillo-facciale dell’Università degli Studi di Parma. All’azienda ospedaliero-universitaria di Parma è primario dell’unità operativa di chirurgia maxillo-facciale e direttore del dipartimento di attività integrate testa-collo.
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