DOMANDA
Gentile professore, le scrivo sperando possa indirizzarmi.
La nostra adorata mamma, da un paio d’anni, è affetta da demenza senile.
Un mese fa si è scoperto che ha una cataratta in stadio avanzato, da operare subito, pena la cecità.
La visita preoperatoria è stata difficile; poi, con l’intervento della badante, la mamma si è tranquillizzata e si è potuto procedere. Per questo motivo, il chirurgo ha acconsentito che la badante partecipasse all’intervento. Il giorno stabilito le infermiere sono state invece irremovibili: nessuno sarebbe entrato.
Dopo un paio d’ore, il chirurgo ci ha detto che la mamma non era collaborativa e bisognava rinunciare. Ho chiesto di fare entrare la badante, ma non è servito a niente perchè ormai la mamma era stanca.
Ci è stato prospettato un ricovero con anestesia generale, ma non si conoscono gli effetti dell’anestesia su un cervello già così compromesso.
Timorosi di un peggioramento che ci costringa al ricovero in una struttura, attendiamo, con la morte nel cuore, la cecità, ma a casa.
Spinta dalla disperazione, ho pensato all’ipnosi che so che talvolta si usa in sala operatoria.
L’ipnosi può funzionare su un cervello compromesso? A suo avviso, potrebbe risolvere il nostro grave problema? La mamma abita in Liguria e il tentato intervento si è svolto nel piccolo ospedale di Rapallo. Conosce forse un anestesista ipnoterapeuta che operi in zona?
Considero la sua risposta illuminante e spero che troverà il tempo di rispondermi. Isabella
RISPOSTA
Gent.ma sig Isabella, sono veramente stupito che una volta che il chirurgo abbia accettato, e giustamente, di tenere la badante in sala operatoria gli infermieri si siano opposti mandando così a monte la possibilità d’intervento. E’ il chirurgo, con l’anestesista , il responsabile della sala e di solito, gli infermieri si adeguano alle disposizioni. Ma evidentemente l’ospedale di Rapallo ha strane abitudini. Per quanto riguarda il caso di sua mamma, certamente la situazione è complessa. Una demenza avanzata rende tutto un po’ difficile: di solito gli interventi di cataratta si fanno in a. locale ma serve la collaborazione della paziente. L’anestesia generale non è l’ideale per questi pazienti ma non c’è una controindicazione assoluta. Credo che una corretta collaborazione tra chirurgo, anetseista , con l’ausilio della badante, o di chi per essa, possa trovare il giusto compromesso per eseguire l’intervento correttamenta (magari in a. locale più sedazione moderata) ma mi rivolgerei ad un centro di oculistica di un ospedale maggiore (Genova, Milano, Torino) dove sicuramente sapranno consigliarle al meglio.
Cari saluti