DOMANDA
Salve, sono vincenzo un ragazzo di 26 anni.
Nel mese di agosto sono stato punto da una vespa al collo e la reazione è stata lieve, un semplice rigonfiamento locale con un pò di rossore.
Nel mese di ottobre sono stato nuovamente punto durante un’escursione da due vespe, la reazione questa volta è stata di maggiore entità, infatti oltre alla parte interessata, dopo circa venti minuti, ho avuto una manifestazione di orticaria in una zona diversa da quella interessata dalle punture.
Il mio medico di base mi ha trattato con una puntura di cortisone e una di antistaminico.
Non mi ha consigliato nessuna visita specialistica.
Leggendo sul web le possibili reazioni alle punture da insetto, e la possibilità di poter diventare un soggetto allergico, e visto che faccio escursioni e lavoro all’aperto, volevo chiedere se lei ritiene opportuno che io approfondisca il mio caso, e a chi rivolgermi.
sono abbastanza preoccupato.
Sicuro di una celere risposta, la ringrazio anticipatamente.
RISPOSTA
Gentile Sig. Tedesco,
la ragione più importante per cui deve iniziare una procedur diagnostica è perchè alla seconda puntura ha avuto reazioni a distanza dal punto di iniezione del veleno dell’imenottero pungitore. Questo fenomeno solleva un forte sospetto di allergia, e per le note che aggiunge a proposito del suo stile di vita e di lavoro il suo rischio di avere reazioni più gravi è elevato.
Si dovrà rivolgere al più vicino centro di allergologia con un discreto livello di specializzazione (università, grande ospedale) perchè la diagnostica specifica non viene eseguita in tutti i centri. Non ne posso consigliare uno specifico perchè non so dove vive. La procedura diagnostica consiste nell’esecuzione del test cutaneo con concentrazioni crescenti degli estratti dei veleni di vari imenotteri, ed eventualmente di un prelievo di sangue per il dosaggio delle IgE specifiche sugli stessi veleni. La diagnostica molecolare anche in questo caso aiuterebbe moltissimo. Nel nostro centro, e solo in via sperimentale, abbiamo iniziato da qualche settimana a eseguire il test anche sul microarray che già utilizziamo per la diagnostica per le allergie da inalanti ed alimenti. I primi risultati sono in linea con quanto sappiamo già della diagnostica molecolare.
Una volta stabilito (a) se lei è allergico (b) a cosa è allergico, sarà cura dello specialista allergologo consigliarle il livello di intervento terapeutico più opportuno in base alle linee guida internazionali. L’opzione del vaccino è quella più imprtante e come dimostrato ampiamente da numerosi studi risulta essere efficace e protettivo nella quasi totalità dei casi.
La terapia farmacologica con antistaminici e cortisonici, come consigliato dal suo medico, è importante tenerla comunque a disposizione finchè non avrà raccolto tutte le informazioni suddette.
Saluti
Adriano Mari