DOMANDA
Salve Dottore. Sono un ragazzo di 22 anni. In seguito ad un incidente domestico dello scorso febbraio e successiva risonanza magnetica, è stato scoperto che da quasi 10anni ho un processo di ostecondrite dissecante di terzo grado al condilo femorale esterno del ginocchio destro. A causa della mia inattività di 2 mesi, il suddetto ginocchio mi si era atrofizzato. L’ortopedico mi ha prescritto: Artigen bustine da prendere per due mesi, palestra per far recuperare tono muscolare al qaudricipite femorale, elettrostimolazione e n. 3 infiltrazioni di acido ialuronico con cadenza settimanale. Per quanto riguarda le infiltrazioni sono molto preoccupato in quanto mi sono stati riferiti casi nei quali le infiltrazioni hanno aumentato il dolore e resa ancor più indispensabile una operazione chirurgica. Ho 22 anni, la mia prospettiva di vita è alta quindi se è possibile ritardare il momento delle infiltrazioni, della toilette del ginocchio in artroscopia e della mosaicoplastica (questo è l’iter di cui mi ha parlato l’ortopedico), preferisco aspettare. Al momento non provo dolore, la mia gamba destra è più debole di quella sinistra ma in linea di massima non sono limitato nelle mie mansioni. Vorrei rallentare il quanto più possibile il processo necrotico degenerativo cronico in corso e allo stesso tempo optare sempre e comunque per la soluzione meno invasiva possibile. Lei cosa mi consiglierebbe? Con questo quadro clinico, la tempistica è importante o potrei rimandare le infiltrazioni?
RISPOSTA
L’atteggiamento del suo ortopedico, mi sembra corretto, l’osteocondrite si cura quando e’ sintomatica, ed una delle cure e’ proprio quella suggerita dal suo ortopedico