Otosalpingite catarrale e acufeni

    Pubblicato il: 16 Maggio 2018 Aggiornato il: 16 Maggio 2018

    DOMANDA

    Salve Professore, all’incirca due mesi fà, mi sono svegliato con un fortissimo rumore all’orecchio destro.
    Mi sono recato dal medico curante, il quale mi ha prescritto acuval audio per 20 gg.
    Durante questi venti giorni di cura, mi è sorto un acufene anche all’orecchio sinistro, più o meno di simile intensità.
    Mi sono recato subito dall’Otorino, il quale a seguito di esame otorinolaringoiatra ed esame impedenzometrico, ha diagnosticato un otosalpingite catarrale con acufeni discontinui bilaterali.
    Ho fatto venti giorni tra antistaminico, antibiotico, cortisone e mucolitico, aerosol yabro.
    Alla fine della terapia, gli acufeni si sono ridotti di intensità, ma ancora persistono, anche se non in maniera continuativa.
    In data 16.04.2018 , ho fissato una visita di controllo presso l’otorino, il quale ha effettuato nuovamente l’esame impedenzometrico, riscontrando un miglioramento in entrambe le orecchie, ma con ancora presenza di catarro tubarico.
    L’otorino mi ha fatto presente, che per questo tipo di patologia, i tempi di ripresa sono medio-lunghi.
    Premetto che sono un soggetto asmatico allergico agli acari della polvere, setto nasale destro deviato, età 41 anni e non ho mai sofferto di patologie correlate all’orecchio ma spesso soffro di sinusite allergica.
    Oggi in data 30.04.2018, gli acufeni non sono scomparsi, l’otorino dice che per me non più fare più niente e oltre alla visita orl ed esame impedenzometrico, non ha effettuato l’esame audiometrico tonale.
    So bene che l’aspetto emotivo è determinante nell’acufene, ma vorrei sapere se ancora dopo un mese di cura potrebbe essere presente ancora catarro all’interno delle tuba, e sopratutto se devo aspettare così come sottolineato dallo specialista che il tutto si possa risolvere con l’arrivo dell’estate, o prendere in considerazione l’idea di fare altri esami per escludere eventuali cause che possano determinare l’acufene ove possibile. Se si quali esami dovrei effettuare. Grazie.

    In attesa di un suo riscontro, le porgo distinti saluti.

    RISPOSTA

    Gentile Signore

    so che spesso stottolineo come l’aspetto emotivo giochi un ruolo rilevante nel persistere dell’acufene. Tuttavia ove vi sia una riduzione di uditi, la priorità è curarela. In certe forme di otite la riduzione di udito può persistere per periodi prolungati. Mi affidereri alle cura del suo otorino.

    Cordiali saluti

     

    Roberto Teggi

    Roberto Teggi

    Roberto Teggi

    ESPERTO DI ACUFENI E IPOACUSIA NEUROSENSORIALE. Docente di riabilitazione vestibolare all’università Vita Salute San Raffaele di Milano. Nato a Milano nel 1958, si è laureato all’università di Pavia nel 1983, per poi specializzarsi in otorinolaringoiatria presso l’università di Milano. Dal 1991 lavora all’ospedale San Raffaele di Milano. È anche docente di riabilitazione vestibolare al corso […]
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