Pane riscaldato

    DOMANDA

     Gentile dottoressa, tutti i giorni mangio pane (del giorno prima) riscaldato nel tostapane, preferendolo a quello fresco. Mi è stato detto che potrebbe fare male. E’ così? Grazie

    RISPOSTA

    Buon giorno, mi fa piacere potere fare chiarezza su questo argomento molto interessante e a volte poco chiaro. L’acrilammide è una sostanza chimica che si forma naturalmente nei prodotti alimentari amidacei durante la normale cottura ad alte temperature (frittura, cottura al forno e alla griglia e anche lavorazioni industriali a più di 120° con scarsa umidità). Si forma per lo più a partire da zuccheri e aminoacidi (principalmente un aminoacido chiamato asparagina) che sono naturalmente presenti in molti cibi. Il processo chimico che causa ciò è noto come “reazione di Maillard” e conferisce al cibo quel tipico aspetto di “abbrustolito” che lo rende più gustoso.

    A giugno 2015,  l’EFSA ha emanato un parere scientifico dopo aver condotto un’accurata valutazione dei rischi per la salute pubblica connessi all’acrilammide presente negli alimenti, e ha concluso quanto segue:

    ▶ basandosi su studi condotti su animali, l’EFSA conferma le precedenti valutazioni secondo le quali l’acrilammide presente negli alimenti potenzialmente aumenta il rischio di sviluppare il cancro nei consumatori di tutte le fasce d’età.

    ▶ Poiché l’acrilammide è presente in un’ampia gamma di cibi di uso quotidiano, l’allarme riguarda tutti i consumatori, ma sono i bambini la fascia d’età più esposta, in base al peso corporeo.

    ▶ Sulla base dei livelli di esposizione alimentare attuali, i possibili effetti dell’acrilammide sul sistema nervoso, sullo sviluppo pre e postnatale e sul sistema riproduttivo maschile non sono ritenuti motivo di preoccupazione.

    ▶ I più importanti gruppi di alimenti che contribuiscono all’esposizione all’acrilammide sono i prodotti fritti a base di patate, il caffè, i biscotti, i cracker, i diversi tipi di pane croccante e il pane morbido.

    ▶ Gli ingredienti, le condizioni di conservazione e di lavorazione (soprattutto la temperatura) influenzano grandemente la formazione di acrilammide negli alimenti.

    ▶ La scelta del metodo di cottura a casa può influire in maniera sostanziale sul livello di acrilammide al quale gli esseri umani vengono esposti tramite l’alimentazione.

    Può trovare un approfondimento esaustivo sul sito del nostro ministero della salute al seguente indirizzo:

    http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_262_allegato.pdf

     

    Cordiali saluti

    Laura Garnerone

    Laura Garnerone

    Laura Garnerone

    BIOLOGO NUTRIZIONISTA, Specialista in Scienze dell’Alimentazione ed Esperta in Medicina Naturale. Nata a Piacenza nel 1965, si è laureata in Scienze Biologiche all’Università di Parma. Ha inoltre seguito un master in enologia all’Università del Sacro Cuore di Piacenza e un Corso di Perfezionamento in medicina naturale presso l’Università degli Studi di Milano. Si è specializzata […]
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