DOMANDA
Salve, mio marito ha 48 anni e fin da giovanissimo ha iniziato a fumare hascish passando per varie altre droghe, fino ad approdare all’ alcolismo.il suo disturbo psicotico era già palese, ma vuoi il contesto familiare molto alla buona ,vuoi la vita in un piccolo paese han fatto sì che non sia mai stato visitato da uno psicologo , finchè dieci anni fa, minacciando la separazione e l’allontanamento dai suoi due figli l’ho convinto a disintossicarsi dall’alcool.Ha avuto frequenti crisi epilettiche è sotto terapia con il tolep, ma pratica un autocura fumando hascish che a suo dire lo protegge dalle crisi.Secondo me ha sviluppato una dipendenza , si rifiuta di andare dalla psicologa che l’aveva in cura e pensa solo a fumare.Sono anni che non lavora ,ha una piccola pensione di invalidità che utilizza per fumare.Non so che fare e sono molto stanca di tutto ciò . é molto diffidente , non parla dei suoi problemi con nessuno , non ha amici e può diventare aggressivo.Forse dopo tanti anni passati a combatterlo avrei bisogno io di supporto. . .
La ringrazio anticipatamente per la risposta che vorrà darmi.Saluti
RISPOSTA
Gentile lettrice,
purtroppo non ho suggerimenti da darle per una situazione che sembra ormai cronica e difficilmente modificabile. L’aspetto che rende particolarmente complessa la situazione è senz’altro la psicosi. E’ molto probabile che l’hashish aiuti suo marito a controllare l’ansia e la situazione generale, contribuendo però a mantenerlo in quello stato di passività che rappresenta al tempo stesso la sua difesa. Non vi è alcuna relazione tra crisi epilettiche ed hashish, nè alcun effetto protettivo di tale sostanza nei confronti dell’inosrgenza di crisi epilettiche. Credo senz’altro che rivolgersi ad una pesona in grado di supportarla un po’ dal punto di vista piscologico possa rappresentare un importante aiuto per lei.
Cari saluti
Luigi Gallimberti