Parere LLC + LNH + splenomegalia

    Pubblicato il: 27 Marzo 2012 Aggiornato il: 27 Marzo 2012

    DOMANDA

    Gent.ma prof.ssa, ho mio padre in cura presso l’ospedale S.Martino di Genova per un linfoma non Hodkin a piccoli linfociti B periferici coesistente con una leucemia linfatica cronica. E’ inoltre portatore di androgene Australia.
    Nel corso del mese di aprile 2011 ha iniziato chemio secondo lo schema Fluderabina+Endoxan+Rituximab. Dopo il primo ciclo di terapia durato 6 mesi, ha effettuato PET TAC dal quale è emerso che i linfonodi preesistente non si erano sostanzialmente nè ridotti ne’ aumentati.
    Gli esami del sangue, invece, hanno evidenziato, sia nel corso della terapia che una volta terminata, un miglioramento, specie dei globuli bianchi (passati da 27 ante terapia a 5 ad oggi), mentre permane la piastrinopenia, già presente prima dell’inizio della terapia (oggi valore piastrine= 41).
    In considerazione della splenomegalia già preesistente all’inizio della terapia (milza cm 20), pensa sia necessario effettuare intervento di splenoctomia, in modo da poter eventualmente seguire un protocollo chemioterapico più aggressivo?? E’ rischioso effettuare tale intervento in presenza del valore di piastrine suindicato (41)? Fiducioso in un Suo riscontro alla presente, Le porgo distinti saluti,

    RISPOSTA

    Il gold standard nel Leucemia Linfatica Cronica /Linfoma a piccoli linfociti è R-FC (Rituximab, Fludarabina, Ciclofosfamide); ovviamente ogni scelta terapeutica deve essere rapportata al paziente (età, condizioni generali, patologie concomitanti, etc..) Le alterazioni dell’esame emocromocitometrico, le linfoadenomegalie e la splenomegalia sono correlabili verosimilmente alla malattia ematologica e quindi non sarebbe indicata la splenectomia ma una terapia sistemica da stabilire sulla base della valutazione clinico-ematologica globale. Lei mi riferisce anche la positività per una pregressa infezione da virus dell’epatite B che deve essere valutata da un infettivologo. Le consiglio di affidarsi al Centro di Ematologia che ha in cura suo padre per un corretto monitoraggio clinico-ematologico-strumentale e per la scelta del prosieguo terapeutico.
    Un cordiale saluto