Parere sulla mia malattia è se ci sono cure nuove

    Pubblicato il: 7 Luglio 2012 Aggiornato il: 7 Luglio 2012

    DOMANDA

    Esimio professore,sono una donna di 54 anni oramai già 12 anni soffro di nefrite berger,sottoposta ad agobiopsia nel 2001 con diagnosi di glomerunefriti a depositi mesangiali di iga.Successivamente sono stata trattata con cicli di steroidi ev e per os secondo pozzi,con completa remissione della proteinuria e funzione renale nella norma.Dal 2008 gli accertamenti ematochimici hanno accertato una significativa proteinuria in aumento fino a 4 g/die.In considerazione di un aumentato rischio di diabete metasteroideo con curva da carico positivo,è stato rimandato un nuovo ciclo di terapia cortisonica ed avviato micofenolato a posologia crescente però con solo parziale risposta proteinurica,quindi mi è stato avviato uno scalaggio fino alla sospensione e mi è stato avviato un ciclo di ciclosporina e steroidi.Nel 2012 le condiz buone da segnalare che mi avevano modificato la terapia ipolipemizzante passando a simvastatina/ezetimibe,non tollerato.esame obbiettivo 190/90mmHg,fc 65b/m del resto tutto regolare.Aprile2012azotemia88mg/dl,creatina 1,8mg/dl.Proteinuria 3.6g/die il resto bene tranne la pressione un pò alta.In conclusione la glomerulonefrite a deposito mesangiali di iga con proteinuria nefrosica e ritentivi renali pressocchè stabili CL cr 35ml/min.Eg professore mi creda non so più cosa fare,chiedo umilmente un parere al riguardo delle terapie sottopostomi e se ci sono delle cure nuove visto che sono a rischio di dialisi.Certo di una sua risposta le porgo distinti saluti.

    RISPOSTA

    Gentile signora,
    capisco la sua angoscia nell’assistere alla sia pur lenta progressione verso l’insufficienza renale cronica. D’altra parte l’ipertensione, la dislipidemia e l’intolleranza glicidica sono fattori che giocano a suo sfavore. Comprendo anche le difficoltà dei medici a somministrare una terapia per il suo complesso quadro clinico. Un esame che al suo stadio, ritengo estremamente importante sia per una diagnosi più completa, sia per un notevole aiuto a prescrivere una terapia il più efficace possibile, è il controllo del fondo dell’occhio.
    Sono certo che i suoi medici le abbiano prescritto gli ace-iinibitori e abbiano considerato i rischi e i benefici di una nuova biopsia renale.

    Un cordiale saluto,
    Nicola Di Paolo