DOMANDA
Buonasera dottor Aguglia,
le scrivo per il mio nipotino di due anni che vive in Svizzera. Circa 40 giorni fa si è ammalato con febbre alta, placche alla gola, linfonodi e bocca storta da un lato con occhio che rimaneva aperto. Gli è stata diagnosticata soltanto tonsillite e prescritta Amoxicillina. Purtroppo la situazione della faccia non migliorava e si è anche riempito di bolle (poi abbiamo capito trattava di dell’effetto collaterale dell’antibiotico). Insomma, dopo varie insistenze da parte dei genitori presso il pronto soccorso dell’ospedale pediatrico cui lo hanno portato, si sono convinti a fare il test della mononucleosi che è risultato positivo, spiegando anche a questo punto l’eziologia della la paresi facciale non riconosciuta. I medici però hanno detto che ormai erano passati dieci giorni e più e non si potevano dare terapie (cortisoniche) perché sarebbero state inefficaci, aggiungendo che si sarebbe risolto tutto da sé con il tempo. Può capire che non siamo più tranquilli, perché il bambino, continua a mettere la bocca storta quando piange o ride e tiene anche l’occhietto spalancato, anche se lo chiude per dormire. Le chiedo un consiglio circa l’opportunita di farlo vedere in Italia o comunque se è vero che ormai qualsiasi cura sarebbe inefficace. Quanto tempo inoltre richiede in media la ripresa? Esagero nella preoccupazione?
La ringrazio molto e la saluto in attesa di un riscontro
Ulisse
RISPOSTA
Buonasera,
da quanto descritto sembra che il bambino abbia effettivamente avuto una paralisi periferica para-infettiva (da mononucleosi) del nervo faciale. Trascorsi 10 giorni, é inutile prescrivere terapia a base di cortisone. Occorrono alcune settimane (qualche volta alcuni mesi), ma in genere il recupero é completo.
Cordialità
prof. Umberto Aguglia