Paura del vomito-Articolo su Ok Salute di marzo

    Pubblicato il: 28 Febbraio 2011 Aggiornato il: 28 Febbraio 2011

    DOMANDA

    Gent. Dott. Mian,

    ho letto da poco l’articolo sull’emetofobia di OK.

    E’ stata una scoperta per me sapere che è una vera e propria patologia. Credevo fosse qualcosa che riguardasse soltanto me e qualche trauma avuto nell’infanzia.

    Poichè ne soffro da sempre, nel senso che io giro con le biochetasi in borsa, a casa ci sono le Plasil sempre, e diciamo che faccio cure preventive sull’influenza intestinale.Purtroppo accanto a questa fobia se ne sono aggiunte anche altre che non sto ad elencare accompagnate da ansia. Premesso che ho sofferto di attacchi di panico, che riesco a controllare adesso, ho l’ansia perchè ovviamente non sfogo con l’attacco di panico. Appena sento che sta per arrivare, esco di casa, faccio una passeggiata e quando mi passa torno a casa. un neurologo mi ha dato una cura contro l’ansia e a dire la verità sto meglio anche se vorrei essere seguita da uno psicologo. Me ne consiglia uno bravo in Campania? Io vivo a Salerno. Grazie Vorrei uscirne!!!

    RISPOSTA

    Gentile Sig.ra,

    nell’articolo di “Ok Salute” cui lei fa riferimento, curato da Francesca Gambarini, era mia intenzione anche rimarcare che l’emetofobia è una delle fobie specifiche più comuni, ma sfrotunatamente, fra le meno conosciute.

    In merito all’attacco di panico che riferisce, alquanto comune nei soggetti che soffrono di questa fobia, il consiglio è di non limitarsi al solo controllo, ma imparare a gestirlo ed “ascoltarlo”.

    L’emetofobia è anche collegata al timore di perdere il controllo, e in alcuni casi è presente insieme ad altre fobie (come nel suo caso) ed a comportamenti ritualistici tipici del disturbo ossessivo compulsivo.

    L’uso di digestivi o antiemetici, rappresenta un comportamento di autorassicurazione che andrebbe corretto e limitato dal supporto psicoterapeutico che le consiglio di affiancare alla terapia farmacologica già prescrittale.

    Infine, per quanto riguardo un esperto nella sua citta’, le consiglio di rivolgersi ad un collega che conosca la sua specifica fobia e nel dettaglio e che possibilmente sia ad indirizzo cognitivo-comportamentale in quanto si è rivelato essere il trattamento d’elezione per i disturbi d’ansia.

    Un esercizio che le propongo, è di valutare quanti minuti riesce a sopportare senza assumere i digestivi/farmaci che riferisce di utilizzare come strategia preventiva.

    Provi il giorno seguente ad aumentare di 2 minuti la “sopportazione” e scriva quali sensazioni percepisce provenienti dal suo corpo (probabilmente la zona addominale la fara’ da padrona) e quali sono i pensieri dominanti.

    Annoti tutto (pensieri,sensazioni-emozioni e minuti sopportati) cercando di aumentare progressivamente ogni giorno la “sopportazione”.

    Porti questi scritti, al collega che poi la seguirà, vi saranno sicuramente utili.

    Le auguro ogni bene.

    Emanuel Mian