paura di aver sbagliato

    Pubblicato il: 12 Marzo 2012 Aggiornato il: 12 Marzo 2012

    DOMANDA

    Salve dottoressa, sono una ragazza di 22 anni, laureanda in psicologia e con molte insicurezze.Devo dire che non sono mai stata sicura di me ma vari eventi della vita hanno aggravato la mia scarsa autostima.Le spiego:sono fidanzata da quasi 2 anni con un 34enne incontrato nella città dove studiavo, uscita da una storia deludente.Ecco da quel momento la mia vita ha subito un declino.Ho avuto un attacco di panico, soffro d’ansia e sento un continuo senso d’inadeguatezza.Questa persona si sente perfetta, forte,bella e mi ha messo in testa delle paranoie assurde tant’è che anche accendere la tv era un problema perchè mi chiedeva se i vari uomini in tv erano belli + di lui e mi diceva che io sono una sfigata perchè ho una ‘bassa selettività’ e che non potrò mai stare cn 1 come lui se ci lasciamo.Oltretutto per il fatto che è più grande fa il maestro di vita.Per lui io mi sono trasferita a 1000 km, conviviamo e sento che ho sbagliato a continuare a stare con lui che, d’altronde non è piaciuto a nessuno tra famiglia e amici.Vorrei trovare la forza x fare le valige per sempre ma puntualmente le disfo.Stiamo insieme 24 h su 24 e sento sempre che vuole controllarmi.Forse è x questo che mi sento soffocare.Inoltre mi sento sempre stanca, senza energie, non riesco a concentrarmi e mi sento profondamente infelice perchè non migliora mai nulla e ho sempre paura di sbagliare qualcosa e litigare ancora. Sono esausta.Scusi lo sfogo ma mi sento sola e non so con chi parlare.La ringrazio.saluti

    RISPOSTA

    Gli studiosi Ryan e Deci hanno sviluppato una teoria secondo la quale le persone manifestano tre bisogni, soddisfatti i quali si sentono felici, appagate, realizzate.
    Si tratta dei seguenti
    a) Competenza: sentirsi capaci di., fare delle cose e riuscire, scegliere delle possibilità e viverle.
    b) Autonomia: percepirsi liberi di indirizzare la propria vita, non vivere un senso di controllo esterno.. E’ un po’ collegato al precedente: si sente di potere scegliere all’interno di opzioni praticabili. In altre parole, sono percorribili quelle vie e affrontabili quelle attività in cui ci percepiamo capaci (.perché noi ce lo diciamo. e non perché altri ce lo fanno credere. ci pensi bene !)
    c) Relazione. sentire che altri ci sostengono negli sforzi autonomi verso la competenza. Questo bisogno di relazione si soddisfa decisamente meglio in un clima supportivo dell’autonomia ovvero in un ambiente che non ti dice cosa fare, dire, pensare e quando.. ma che ti incoraggia a ‘saper fare per poi poter scegliere’.
    Ognuno di noi vede soddisfatti questi bisogni imprescindibili ed universali in diversa misura.
    Nel suo caso quel senso di ‘stanchezza’ che avverte mi sembra collegarsi molto al fatto che l’ambiente sociale in cui si ritrova non riesce ad alimentare questo suo volersi sentire libera di scegliere, capace di fare e amata per questa ‘libera espressione di sé’.
    L’ambiente sembra frustrare questi bisogni e con essi la sua vita. Gli esempi che riporta sono calzanti.
    Come alzarsi e dire ‘Adesso basta?’
    Deve farsi forte con delle armi interiori.
    1) Viva la sua vita ! Non può vivere la vita dell’altro rispondendo alle sue aspettative. La percezione di essere controllata, manipolata è espressione di non amore. L’amore rende liberi, costruisce ponti, mette ali. non crea prigioni fisiche o mentali, non distrugge legami (esigendo una relazione 24 h su 24), non tarpa la voglia di volare che ogni creatura porta con sé . e non fa dell’altro un ricettacolo delle personali e mal gestite difficoltà o paranoie
    2) Si chieda per chi fa ciò che fa .. E scelga di fare per sé, non egoisticamente, ma nell’ottica di realizzare se stessa, crescere, diventare la persona che è, coltivare le sue aspirazioni, vivere qualche pezzetto di sogno, ritrovarsi vivace, allegra, perché libera
    3) Provi a rendersi conto che nessuno è sicuro di sé. che la vita è una insicurezza.. Tutte le persone sono più o meno insicure.. A fare la differenza è come questa insicurezza è gestita. Nei casi più tristi può tradursi in ossessioni, manie, paranoie, vuoti rituali, abitudini.. Ma in altri casi l’insicurezza, il rischio, il mettersi in gioco, il donarsi . sono accettati e magari un po’ affrontati con senso di sfida: ‘Anche se mi sento insicura lo faccio lo stesso, perché CI CREDO !….’ [. e rendendomi conto che il suo ‘volermi controllare’ è mosso da una insicurezza interiore.. forse non elaborata.magari gestita ‘fuori’ anziché nei personali spazi interiori..]. Coraggio non stia troppo sulle paure (insicurezza, rifiuto, errori.).. Sempre ci sentiremo incerti se non viviamo in maniera abitudinaria e in fondo noiosa e vuota (.. o non scarichiamo le nostre insicurezze sugli altri… sob !).. Sempre qualcuno ci rifiuterà (badi di non essere lei a farlo con se stessa.!!) e sempre faremo errori .. dai quali potremmo però anche conoscerci meglio e imparare delle strategie
    4) Si convinca che ‘Non importa se e quali e quanti eventuali errori ho fatto.. Conta la persona che sono diventata lottando !’. Questa che lei sta affrontando è una ‘battaglia’ (in primis interiore) . e da ogni lotta usciamo più forti ed esperti
    5) Alimenti la sua vita non solo di pensieri che a loro volta generano ulteriori emozioni negative, paure, rabbie, tristezze… Si racconti delle cose belle, meglio se reali o realistiche, ma al limite anche fantastiche. in grado di regalarle belle emozioni: gioia, tranquillità, orgoglio.. Queste ’emozioni positive’ sono delle forze pensabili come gli anticorpi che distruggono tutti i batteri, i virus ovvero le scorie del passato che ancora possono turbarla, ferirla o appesantirla nel suo volare per riappropriarsi della vita, la sua vita, l’unica che possiede.
    Le auguro -fatti questi passi – di presto approdare in una nuova realtà dove potrà sentirsi competente, libera di scegliere e finalmente amata per quella che è, che diverrà, per le cose più grandiose come per gli inevitabili errori, per la lacrime e per i sorrisi e soprattutto per la voglia di costruire. forse da sola.. o magari assieme a qualcuno che la farà sentire se stessa.
    Ne ha bisogno (come tutti) e in questo momento sento che sta per desiderarlo davvero tanto… Via allora sulla pista di rullaggio . e spicchi il volo, leggera, verso un futuro suo.