DOMANDA
Buonasera Dott. Bruni,
sono la mamma di un bambino di 7 anni che sin da piccolo mostra un sonno disturbato con crisi notturne che i pediatri mi hanno diagnosticato come pavor notturne. Le crisi si sono manifestate già da un’età inferiore all’anno e poi sono proseguite sino ad oggi modificandosi nel corso del tempo.Edoardo si sveglia la notte dopo circa un’ora o due che sta dormendo in preda al panioo, piange terrorizzato e dice cose sconnesse, si alza e cammina ma non sa cosa sta facendo, ha gli occhi spalancati ma in realtà non è sveglio,poi dopo un tempo variabile si riaddormenta e la mattina non ricorda nulla. Specifico che non avvengono con cadenza regolare ma può capitare che in una settimana le abbia anche 4 giorni di fila e mesi senza.Recentemente abbiamo anche eseguito un elettroencefalogramma in sonno nel cui referto viene specificato quanto segue:si registra fase di sonno ad onde lente non REM, in cui si registrano fasi più superficiali con molte punte al vertice e complessi K e scarsi e atipici spinles ed altre di tipo più lento che spesso passano l’una nell’altra senza òa tipica successione, in una sola occasione, in fase di sonno superficiale, si osserva una breve sequenza di elementi lenti con frammisti elenti puntuti di bassa ampiezza. Possono essere crisi epilettiche o sono effettivamente pavor notturne? Se può servire, specifico che E. è un bambino molto vivace al limite dell’iperattività. Mi può dare un consiglio? Grazie. S.
RISPOSTA
Cara Signora,
la diagnosi può essere molto facile se si osservano direttamente le crisi ma talora il confine tra pavor notturno ed epilessia frontale è difficile da stabilire.
Il quadro EEG è assolutamente aspecifico e quindi non indicativo in senso epilettico.
Senza vedere il bambino si può usare un criterio ex-adiuvantibus.
La somministrazione di Tript-OH (circa 2 mg/kg di peso) è molto efficace sui pavor. Se dopo un trattamento di 1-2 mesi i pavor si ripresentano allora si rende necessaria una polisonnografia con video per definire meglio la diagnosi.
Ne parli al pediatra o al neurologo di fiducia.
Cari saluti
Oliviero Bruni