Paziente che rifiuta l’aiuto

    Pubblicato il: 12 Luglio 2013 Aggiornato il: 12 Luglio 2013

    DOMANDA

    Buonasera, scrivo per avere delle indicazioni riguardo a una situazione “anomala”: un mio parente presenta, da circa 2 anni, un comportamento chiaramente dettato da un fortissimo disagio interiore che, sebbene sia sempre esistito, lo ha ora portato alla più completa chiusura (abbandono della propria casa e del coniuge, vita isolata e monotona). E’ un uomo di mezza età estremamente introverso, e che sicuramente necessita di un intervento di tipo psichiatrico. Nonostante i tentativi di suo fratello, per quanto timidi (dal momento che questi ha con il malato pochissima confidenza, malgrado la loro strettisima parentela) di consigliargli uno specialista, e quelli ripetuti di sua moglie di avviare qualunque tipo di dialogo, sembra non voler essere aiutato e vive isolato e lontano da tutti.
    Vediamo la sua condizione peggiorare giorno dopo giorno (ha smesso persino di salutare), e ci chiediamo in che modo sia possibile agire per sbloccare la sua situazione. In quanto familiari, vorremmo provare ad alleviare il suo profondissimo disagio interiore, ma la sua chiusura e i rapporti abbastanza distaccati e formali (dovuti soprattutto alla forte introversione) non ci permettono di essere espliciti e insistere (anche perché la persona, se particolarmente stimolata, facilmente va incontro a forte rabbia, che manifesta con urla disperate per poi chiudersi nuovamente, e se possibile più di prima, nel più assoluto mutismo).
    Esiste un modo per far sì che inizi una terapia psichiatrica?
    Grazie

    RISPOSTA

    In casi cme quello da lei descritto vi è la possibilità -almeno nel mio studio viene utilizzata – di procedere ad una “visita a paziente assente”. Vanno dallo psichiatra i familiari ( maggiore è il numero e meglio è) e si discute il caso e si organizzano degli interventi di terapia familiare secondo vari approcci – il nostro si basa sul Modello Pragmatico Elementare – che consentano delle strategie che possano fare uscire il paziente dallo stato di chiusura. Secondo i casi il paziente viene avvertito o meno di questa visita psichiatrica della famiglia.
    Cordiali saluti
    Piero De Giacomo
    www.pierodegiacomo.it