Paziente geriatrico depresso… alcolista?

    Pubblicato il: 10 Maggio 2013 Aggiornato il: 10 Maggio 2013

    DOMANDA

    Salve,
    sono una studentessa di infermieristica.
    scrivo per mia nonna. 82 anni, ha sempre sofferto di depressione, sin da giovane. da una settimana aumentato dosaggio di efexor, da 37,5mg a 75mg/die.
    negli ultimi6mesi la situazione è peggiorata. eseguita tac cranio che mostra ischemie focali, non ricordo in quale area cerebrale; vista dal geriatra,(fatto anche MMSE, negativo, al livello cognitivo è tutto apposto) il quale sostiene che tale situazione abbia portato ad un’accentuazione del carattere di mia nonna.
    saltuariamente attacchi di panico(credo):tremore, xerostomia,sudorazione algida e questo succede sempre prima che debba fare qualcosa, es: deve prepararsi per andare a pranzo fuori?arriva l’attacco di panico e rimanda l’impegno..in questi casi: tavor.
    abusa del vino, soprattutto la sera e spesso va a letto ubriaca.ripetuto più volte della pericolosità di benzodiazepine+alcol ecc., nega di assumere elevate quantità di alcol, nonostante sia palese.
    parla da sola, soprattutto la sera. ha delle fissazioni: 1 pensa sempre ai soldi, 2 è convinta che tutti siano contro di lei, pensa che noi parenti la vogliamo privare della sua libertà, solo perchè abbiamo assunto una signora per farle le pulizie e per darle la terapia(visto che fa sempre confusione con le pillole).
    in più ripete sempre le solite cose,non ascolta gli altri,vuole fare sempre come le pare..
    cosa ne pensa?
    la ringrazio anticipatamente

    RISPOSTA

    A volte si pretendono dagli anziani comportamenti razionali che non sono più in grado di seguire, soprattutto se affetti da disturbi depressivi e con ischemia cerebrale. L’età avanzata e i disturbi vascolari accentuano tratti di carattere peculiari, riducono la capacità di controllare le emozioni, aumentano le sensazioni di perdita del controllo di sè e quindi la perdita di sicurezza nell’affrontare situazioni comuni. L’uso degli psicofarmaci può spesso produrre effetti negativi negli anziani in particolare se hanno danni cerebrali: l’agitazione, o l’eccessiva sedazione o la confusione. Certo l’alcol aggrava questi sintomi e gli psicofarmaci potenziano gli effetti dell’alcol. Capisco che la sua posizione di futura infermiera le faccia vedere in primo piano gli aspetti medici, ma probabilmente la signora ha bisogno di una assistenza paziente e amorevole, che accetti anche le difficoltà che non trovano facile rimedio. Comunque si affidi al giudizio e ai consigli di un medico competente in psicogeriatria per specifici provvedimenti.

    Renzo Rizzardo

    Renzo Rizzardo

    ESPERTO IN DISTURBI DELL’UMORE E D’ANSIA. Già professore a contratto di psichiatria all’Università di Padova. Nato a Basiliano (Udine) nel 1946, si è laureato e specializzato in psichiatria a Padova. È stato responsabile del centro di salute mentale dell’Università di Padova e coordinatore regionale per il Triveneto della Sirp (Società italiana di riabilitazione psicosociale). Si […]
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