Pelle e sole

    DOMANDA

    Buongiorno dottore. Ho un quesito che può sembrare stupido ma vorrei chiarirmi le idee. Ovunque ci sono articoli su internet che dicono di evitare le ore calde al sole, ma io non ho ricevuto questo avvertimento da nessun dermatologo. Tutti mi hanno detto di mettere la crema (cosa che faccio), ma non di non prendere il sole tra le 12 e le 16 (anche perché d’estate è un’impresa difficile se si è in vacanza). Di recente sono stata al mare e, siccome era il primo sole, mi sono spalmata la 50+ su tutto il corpo. Sono stata sotto il sole anche alle 2 e il risultato alla sera era che ero più bianca di prima! Quindi mi chiedo: se si utilizzano protezioni alte è possibile prendere il sole anche nelle ore calde? Voglio dire, è veramente necessario evitare il sole dalle 12 alle 16 anche se ogni 2 ore metto la 50+ su tutto il mio corpo?

    RISPOSTA

    L’esposizione solare durante i primi giorni, nonostante l’applicazione di un buon protettivo, non dovrebbe superare i 30 minuti. Graduare sempre i tempi di esposizione in base al proprio fototipo cutaneo, più chiaro o più scuro è sicuro e opportuno. Il sole può causare fastidiose dermatiti come l’eritema solare, scottature, e a lungo andare anche tumori della pelle. Sappiamo che il sole non è sempre negativo, stimola la sintesi della vitamina D, fondamentale per la formazione e lo sviluppo dell’apparato scheletrico ed è perciò indispensabile per i bambini che devono crescere. Inoltre si conoscono gli effetti benefici dei raggi solari per la Psoriasi o la Dermatite atopica,  invece dannosi per altre dermatosi come il Lupus Eritematosus. Ma poiché nessuno rispetta queste regole, e passa la giornata in spiaggia, consiglio almeno di non esporsi al sole incessantemente e senza protezione. Peggio è prolungare nelle ore più calde, dalle 11 alle ore 15, quando i raggi sono più incidenti e pericolosi per la nostra pelle. Cercare spesso l’ombra dopo il bagno è una buona abitudine. I filtri solari hanno precise proprietà, l’equiparazione per tutte le case produttrici in Europa di filtri solari dell’SPF segue regole precise. L’indice di protezione solare  “SPF” (Sun Protection Factor) è definito dal rapporto del tempo in cui si sviluppa una reazione infiammatoria eritematosa della cute accompagnata da un leggero edema senza filtro solare, rispetto al tempo con filtro solare. Applicare una buona protezione (SPF 50+) e soprattutto la giusta quantità di protettivo per centimetro quadro di cute previene l’invecchiamento, il danno cumulativo al DNA delle cellule epidermiche, il generarsi di forme tumorali (es. melanoma e basalioma), l’abbassamento delle difese immunitarie dell’epidermide. Applichi sempre buone creme dopo-sole, idratanti e prive di sostanze fotosensibilizzanti. Buone vacanze

    cordialità dott. Bruno Mandalari

    Bruno Mandalari

    Bruno Mandalari

    ESPERTO IN INVECCHIAMENTO CUTANEO Specialista in dermatologia Columbus Clinic Center. Responsabile del dipartimento nazionale di dermatologia rigenerativa dell’Isplad (International Italian Society of Plastic-Regenerative and Oncology Dermatology). Nato a Reggio Calabria, si è laureato all’Università di Messina, dove si è poi specializzato in dermatologia e venereologia.
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