DOMANDA
Dottore buonasera. Mia madre di 83 anni ha saputo di aver contratto il penfigoide a bolle dopo svariate vicissitudini in cui nessun dermatologo riusciva a capire cosa fosse al termine di una biopsia. Dopo una cura molto pesante di cortisone (3 mesi) ha sospeso la terapia cortisonica.
Nel frattempo le è crollata una vertebra lombare (già aveva una schiena osteoporotica e molto malmessa) forse anche a causa del cortisone. Ora a distanza di pochi mesi dalla sospensione della terapia le è ricomparsa una piccola bolla nel braccio e una enorme alla caviglia. Cosa ci consiglia di fare? Che conseguenze porta il non assumere cortisone o lo si deve assumere per forza ? Possono intaccarsi gli organi interni?
Possono infettarsi queste bolle con la sabbia ed il mare ?
Grazie
Patrizia
RISPOSTA
Gentile, purtroppo il Pemfigoide Bolloso Senile si cura ancora, come primo farmaco, con il Cortisone con tutti i danni che questo comporta. Sospendendo il cortisone la malattia di solito recidiva. Si impiegano altri farmaci chiamati risparmiatori di cortisone in modo da poter utilizzare un dosaggio più consono di cortisone poiché la cura deve proseguire per almeno un anno. Anche i risparmiatori di cortisone, il più usato è l’Azatioprina, hanno effetti collaterali, soprattutto nell’anziano.
Pertanto da cura del Pemfigoide è un alchimia tra combattere la malattia e non creare danni peggio della malattia. Spesso si tratta di un alchimia frustante. Un caro saluto Prof. M. Monti