DOMANDA
Ecc.mo Professore,
mio figlio di 12 ani e mezzo da un po’ di tempo risponde male, vuole stare sempre con gli amici , è provocatorio: a scuola va bene, però il suo linguaggio è cambiato. Cosa posso fare ? E’ un fatto fisiologico o patologico?
Giuseppe
RISPOSTA
Gentilissimo,
il fatto che suo figlio a 12 anni e mezzo le sembri o sia effettivamente è cambiato, rispetto a come era e si comportava negli anni precedenti, è un fatto inerente la difficile età che sta vivendo. 12 anni e mezzo corrispondono infatti a un periodo della vita segnato da profondi cambiamenti: fisici, mentali (cerebrali) e comportamentali che riguardano tutti gli aspetti della vita. Si modifica il corpo. Aumenta l’altezza. Il busto assume le caratteristiche del sesso di appartenenza. Nel caso di suo figlio, quelle maschili. Ma oltre a questi cambiamenti visibili ad occhio nudo immediatamenfasi, si verificano numerosi mutamenti interni. Gli equilibri ormonali cambiano, potenziando le caratteristiche delle fasi adulte della vita. Il cervello cambia. Anche i cambiamenti mentali sono rilevanti, così come quelli comportamentali. La conclusione è che si tratta di mutamenti fisiologici. Da ora in poi sarà costretto a cambiare il suo ruolo di genitore. Il rapporto con il bambino che era suo figlio, lascerà il posto (indipendentemente dalla sua volontà e da quella di suo figlio) alla relazione con una persona che sta diventando prima adolescente (dai 12 ai 18 anni circa) e poi giovane adulta (dai 18 ai 30 anni), successivamente adulta (dai 30 ai 50 anni), quindi adulta matura (dai 50 ai 70 anni).
L’unica cosa da fare è dunque quella di prendere atto di tutti questi cambiamenti e prendere decisioni sulle varie situazioni che le si presentano. Il consiglio è quello di cercare un equilibrio tra la severità e l’eccessiva indulgenza. Purtroppo capirà il punto di equilibrio solo attraverso gli scontri che l’aspettano nel fronteggiare i cambiamenti di suo figlio. Tenga conto che il mestiere del genitore è fra i più difficili e più ingrati della vita. Ma non si può rinunciare a dire dei no, a volte, netti e precisi. Tanti auguri a lei e suo figlio. Luigi Aprile