Perché il mio bambino non vuole più dormire da solo?

    DOMANDA

    Buongiorno,ho un bambino di 9 anni;normalissimo,sereno,che va bene a scuola,scherza e ride con noi,con parenti e compagni.Con le persone che conosce poco all’inizio è un po’ timido.Il giorno il bambino va a scuola,torna,mangia e si mette a giocare,poi fa i compiti.Sta anche in camera sua da solo,per giocare con i lego o alla playstation davanti il televisore.C’è stato un periodo,anche recente, in cui gli capitava di fare la pipì a letto.7/8 fa mesi ha voluto dormire con noi nel letto matrimoniale e da allora non ha voluto più fare ritorno nel suo letto,vuole continuare a dormire con noi.Abbiamo provato a dire che uno di noi genitori dorme nella stanza con lui in un altro lettino,ma dice di no. A letto con noi non ha mai fatto la pipì. Il giorno continua ad essere normalissimo. Ora da qualche giorno abbiamo aggiunto un lettino in camera nostra attaccato al letto matrimoniale e sta dormendo lì; l’altra sera fino a quando si è addormentato teneva la mano della mamma.Noi siamo una famiglia normalissima, io e mia moglie andiamo d’accordo, abbiamo una figlia di 16 anni con la quale sia noi che il bambino andiamo d’accordo; noi abbiamo dei normali (credo!) conflitti con nostra figlia legati alla sua età, ma assolutamente nulla di particolare.Cosa dobbiamo fare? Cosa può essere successo? Il bambino dice solo che non gli piace dormire da solo (prima lo faceva tranquillamente e dormiva fino a tardi). Ora dorme con noi e la mattina non dorme più fino a tardi.

    RISPOSTA

    E’ tipico di questa età questo disturbo.
    Sono paure dell’addormentamento, solitamente scatenate da paura dei ladri o che muoia qualcuno.
    Probabilmente è legato allo sviluppo del concetto di morte come punto di non ritorno che si sviluppa intorno agli 810 anni.
    In genere però non c’è nessun disturbo psicologico di fondo né traumi psicologici alla base; è un disturbo che tende a risolversi da solo ma può essere d’aiuto applicare la tecnica del rinforzo positivo:
    Si utilizza solitamente in quei bambini che non riescono ad addormentarsi o che durante la notte vanno nel letto dei genitori.
    Viene usata nei bambini di almeno 3 anni, con cui è possibile interagire verbalmente; se è raggiunto un risultato il rinforzo non deve essere cambiato, ed il successo deve essere ulteriormente rinforzato con lodi per il bambino.
    Consiste nel patteggiare un particolare premio, che sarà concesso al bambino se eseguirà il comportamento desiderato (es. se questa notte riesci ad addormentarti da solo domani mattina comperiamo il regalo che desideri).
    Si parla con il bambino promettendo un regalo se per una notte si addormenta da solo o non viene nel letto dei genitori se si sveglia. Si va al negozio a vedere il regalo insieme al bambino e si dice che si comprerà solo se quella notte dormirà da solo o non si alzerà dal letto. Al momento di andare a letto si ricorda il regalo e quindi si lascia il bambino nella stanza.
    Se il bambino dorme da solo, si va a comperare il regalo, altrimenti no.
    Si fa quindi un altro accordo con il bambino su un altro regalo se per due notti dorme nel suo letto promettendo un altro regalo con la stessa procedura descritta prima. E così via ripetendo fino a 4 notti consecutive, in genere dopo la quarta notte non c’è più necessità di rinforzi e il sonno si stabilizza.
    E’ importante che il rinforzo sia dato esplicitando la richiesta in positivo (ovvero che sarà premiato se compirà un determinata azione desiderata) piuttosto che in negativo (che non sarà premiato se compirà una azione indesiderata).

    Oliviero Bruni

    Oliviero Bruni

    Oliviero Bruni

    DISTURBI DEL SONNO NEI BAMBINI. Responsabile del Centro del sonno all’Università La Sapienza di Roma. Nato nel 1956 a Roma, si è laureato presso Università La Sapienza di Roma e si è specializzato in neuropsichiatria infantile nello stesso ateneo. Dirige l’unità operativa di neuropsichiatria infantile dell’azienda ospedaliera Sant’Andrea di Roma ed è ricercatore confermato alla […]
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