Perché mio figlio non vuole più dormire da solo?

    DOMANDA

    Buongiorno,
    ho un bimbo di 5 anni che ha sempre dormito nel suo lettino; da un mese circa, però, si rifiuta di dormire da solo. Vuole la mia vicinanza per tutta la notte, si lamenta dicendo di avere paura, che sogna i mostri e non riesco a capire se sono scuse o se effettivamente c’è qualcosa che lo impaurisce. Da cosa possono derivare questi cambiamenti improvvisi?

    RISPOSTA

    In genere tale cambiamento si verifica verso gli 8-9 anni.
    Questi disturbi insorgono prima se c’è stato un evento disturbante per il bambino (es. morte dei nonni o ladri in casa, etc.).
    Bisogna agire con il rinforzo positivo e tranquillizzare il bambino.

    Rinforzo positivo

    Si utilizza solitamente in quei bambini che non riescono ad addormentarsi o che durante la notte vanno nel letto dei genitori.
    Viene usata nei bambini di almeno 3 anni, con cui è possibile interagire verbalmente; se è raggiunto un risultato il rinforzo non deve essere cambiato, ed il successo deve essere ulteriormente rinforzato con lodi per il bambino.
    Consiste nel patteggiare un particolare premio, che sarà concesso al bambino se eseguirà il comportamento desiderato (es. se questa notte riesci ad addormentarti da solo domani mattina comperiamo il regalo che desideri).
    Si parla con il bambino promettendo un regalo se per una notte si addormenta da solo o non viene nel letto dei genitori se si sveglia. Si va al negozio a vedere il regalo insieme al bambino e si dice che si comprerà solo se quella notte dormirà da solo o non si alzerà dal letto. Al momento di andare a letto si ricorda il regalo e quindi si lascia il bambino nella stanza.
    Se il bambino dorme da solo, si va a comperare il regalo, altrimenti no.
    Si fa quindi un altro accordo con il bambino su un altro regalo se per due notti dorme nel suo letto promettendo un altro regalo con la stessa procedura descritta prima. E così via ripetendo fino a 4 notti consecutive, in genere dopo la quarta notte non c’è più necessità di rinforzi e il sonno si stabilizza.
    E’ importante che il rinforzo sia dato esplicitando la richiesta in positivo (ovvero che sarà premiato se compirà un determinata azione desiderata) piuttosto che in negativo (che non sarà premiato se compirà una azione indesiderata).

    Cari saluti
    Oliviero Bruni

    Oliviero Bruni

    Oliviero Bruni

    DISTURBI DEL SONNO NEI BAMBINI. Responsabile del Centro del sonno all’Università La Sapienza di Roma. Nato nel 1956 a Roma, si è laureato presso Università La Sapienza di Roma e si è specializzato in neuropsichiatria infantile nello stesso ateneo. Dirige l’unità operativa di neuropsichiatria infantile dell’azienda ospedaliera Sant’Andrea di Roma ed è ricercatore confermato alla […]
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