Piastrinopenia autoimmune

    Pubblicato il: 4 Maggio 2016 Aggiornato il: 4 Maggio 2016

    DOMANDA

    buongiorno Dottore,
    soffro di piastrinopenia autoimmune da tre anni, scoperta dopo 40 gg dalla nascita di mio figlio, ho fatto cicli di cortisone (due anni) a cui rispondevo molto bene e ho provato una sola volta (al secondo ricovero) le immoglobuline e anche qui ho avuto un’ottima risposta.
    Da 5 mesi ho cominciato a prendere Revolade prima dalla dose minima (25mg) e inizialmente ho avuto una buona risposta poi piano piano le mie piastrine sono scese e intanto ho aumentato la dose della pastiglia, ora sono a 75 mg al giorno e non vedo grossi risultati, la mia ematologa vuole continuare e si dice fiduciosa ma io inizio ad aver cedimenti psicologici, mi sento sempre stanca e demotivata; le scrivo per sapere se è giusto continuare a sperare nel Revolade o visti i risultati dell’ultimo mese che sono sempre bassi è meglio cambiare terapia.
    Ringrazio per la sua cortese risposta e la saluto distintamente.

    RISPOSTA

    cara Sig. la Piastrinopenia immune e’ una malattia strana perche’non grave mafastidiosa perche’nell’adulto difficilmente guarisce. Se non ha sintomi emorragici puo’viverebenissimo senza problemi anche con le piastrinebasse. Il revolade e’corretto ed e’ giusto perseverare per alcune settimane raggiungendo la fose massima. Dopo il Revolade occorre considerare eventualmente allacrimozionedella milza ( senza fretta). Consideri la sua malattiabenignamente come e’ giusto e vivra’negliosenza angosce. Uncaro saluto Jankovic

    Momcilo Jankovic

    Momcilo Jankovic

    EMATOLOGIA PEDIATRICA. Responsabile dell’unità operativa day hospital di ematologia pediatrica dell’ospedale San Gerardo di Monza. Milanese, classe 1952, si è laureato all’Università Statale della sua città nel 1981 e poi specializzato in ematologia, pediatria e anestesia e rianimazione. È anche docente a contratto in pediatria all’Università di Milano-Bicocca.
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